SERIE B

SPAL, Tacopina: “Per la A in arrivo bomber da 15 gol. Ho chiamato Del Piero…”

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Tacopina ha parlato del presente e del futuro del club estense

Redazione ITASportPress

Il presidente della SPAL, Joe Tacopina in una intervista concessa a Helbiz Live ha condiviso il suo pensiero sulla stagione appena conclusa illustrando poi le strategie per il futuro.

IL VOTO - "Questa squadra ha avuto cuore e ci siamo salvati in una situazione non semplice a 90' dalla fine. Adesso bisogna ricostruire per la prossima stagione. Il voto che do alla squadra è sufficienza piena, 6. L'obiettivo primario non era la salvezza ma alla fine abbiamo raggiunto questo traguardo minimo. Il livello della Serie B si è alzato tantissimo e i verdetti sono arrivati solo alla fine".

PERCHE' A FERRARA - "Ho scelto la SPAL in primis per questo stadio bellissimo ma anche per le strutture che ci stanno qui a Ferrara. C'è tutto per fare bene. I tifosi sono incredibili e contro il Frosinone sono stati il vero dodicesimo uomo in campo. Il settore giovanile della SPAL è tra i migliori d'Italia e sostiene la prima squadra".

OBIETTIVO SERIE A - "L'obiettivo adesso è la Serie A ma non voglio mettere delle scadenza, la mia missione senza dubbio è la massima categoria. Voglio un attaccante da 15 gol a stagione e un mercato importante".

ALTRI PROGETTI - "Tanti i progetti in cantiere: nello stadio faremo ristoranti e promuoveremo iniziative per il sociale e per gli studenti. Siamo pronti per l'Hall of Fame" nello stadio e per aprire un convitto per il settore giovanile".

PEPITO - Tacopina dice la sua su Giuseppe Rossi: "Speravo che potesse dare più dal punto di vista fisico visto che quando è stato in campo ha fatto la differenza. Chiaro che non è stato mai al 100% ma è un leader in campo e fuori, un valore aggiunto anche per i nostri giovani. Se cerco altri campioni? Ho chiesto a Del Piero di venire a Ferrara ma lo dico con il sorriso visto che è un mio amico e abbiamo affari in comune in America nella ristorazione."

SQUADRA - "Io preferisco calciatori grintosi come Rino Gattuso e Sergio Ramos, perchè sono guerrieri. Amo questo tipo di giocatori perchè non basta la tecnica, ci vuole la grinta. Io cerco di portare entusiasmo e punto sulla positività. Il mio segreto è questo, la mentalità. A Roma sono stato bene ed ho trascorso quattro anni fantastici. Nella capitale ho imparato molto in una piazza caldissima. La pressione è tanta e i tifosi giallorossi sono passionali. Se sono stato in grado di sopravvivere a Roma calcisticamente, posso fare bene ovunque".

LA MIA TERRA - "Mi sento più italiano che americano. La mia famiglia è felice che io sia qui in Italia. Amo la Sicilia, Montelepre da dove viene la mia famiglia, Catania, Taormina, Napoli e Palermo città fantastiche. Ferrara ha qualcosa di speciale".

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