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Serie D, la rivolta dei club retrocessi a tavolino: costituito comitato “Salviamoci”

Sibilia LND (Getty Images)

Dopo la decisione della LND di proporre la retrocessione delle ultime 4 di ogni girone si è scatenato il finimondo

Redazione ITASportPress

La decisione a dir poco sorprendente della Lnd di cristallizare la classifica alla 27.ma giornata e far retrocedere le ultime quattro di ogni raggruppamento, sta suscitando reazioni a catena dei 36 club spediti in Eccellenza. In effetti fino a prova contraria le retrocessioni a tavolino, (visto che non si è ripreso a giocare e di retrocessioni a tavolino si tratta), ricorrono solo in casi in cui un club meriti di essere pesantemente punito per aver commesso, per esempio, un illecito sportivo. Trattare una pandemia allo stesso modo è aberrante. Retrocesso “per Covid” e promosso “per Covid” sono due concetti che si cerca di far passare come normali, ma che normali non sono.  

LND - Il provvedimento è stato adottato venerdì scorso dal Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, che ha messo a punto le proposte (votate all’unanimità), che saranno portate al vaglio del prossimo Consiglio Federale, in ordine ai meccanismi di conclusione dei campionati nazionali e regionali, per la necessaria ratifica. Ma i 36 club alzano la voce. L’obiettivo è quello di fare fronte comune contro la proposta di far retrocedere le ultime 4 squadre dalla D all’Eccellenza in maniera assolutamente ingiusta. I presidenti potrebbero anche far ricorso alla giustizia ordinaria per far annullare questo provvedimento.

 (Getty Images)

SALVIAMOCI - Proprio in queste ore è stato costituito un comitato denominato 'Salviamoci', una vera class action per impedire che venga applicata una norma iniqua atta a far retrocedere d’ufficio i club che non hanno potuto giocarsi sul campo le proprie chance di salvezza. Il presidente del Grumentum Antonio Petraglia, noto avvocato del club partecipante al girone H di serie D nella trasmissione ‘Riunioni di D’ di Valerio Caprino ha promosso questo coordinamento di tutte le ‘Escluse’ che si farà sentire nelle sede legali opportune ma soprattutto chiederà di essere ricevuto direttamente a Roma per esprimere il proprio dissenso alla retrocessione d’ufficio.

GRUMENTUM - "E' stata scritta una pagina buia nella storia del calcio italiano, ancora più grave, perché promana da esponenti che dovrebbero avere a cuore l’essenza del calcio del nostro Paese, quella del segmento dilettantistico -ha ammesso il presidente Petraglia-. E' passato un principio abnorme, di un'unica gravità: quello per cui, a seguito di una pandemia, anziché di agevolare le società che si trovano logorate dal tragico contesto, le si punisce con una sanzione afflittiva; cioè il campionato non si può continuare causa Covid-19, si ferma, magari la squadra in quel momento aveva il diritto di disputare i play out o aveva grandi chances di salvarsi e cosa fanno le istituzioni? Addebitano gli effetti della pandemia alle società in questione, addirittura sanzionandole con una retrocessione (che significa perdita di un titolo sportivo), quando, nella fisiologia degli eventi, avrebbero potuto salvarsi con i play out o in altro modo, causa classifica corta. Ci rivolgeremo direttamente al Presidente della FIGC Gravina ed al Ministro dello sport per denunciare tale proposta abnorme, idonea ad avere il marchio della irricevibilità sui tavoli della Federazione – prosegue Antonio Petraglia -  Se, sciaguratamente, ma non voglio crederlo, il Presidente Gravina dovesse recepirla, non ci vorrà molto per farle fare la fine che merita in qualsiasi sede giudiziaria poiché è lampante che le Istituzioni sportive del nostro paese non hanno fatto buon governo della delega attribuita loro dall’esecutivo dal decreto rilancio. E’ davvero una pagina non esaltante per la storia sportiva del nostro Paese”.

LEVICO - Anche il presidente del club trentino Sandro Beretta ha avuto parole dure nei confronti dei vertici della Serie D. "Hanno prevalso chiaramente altre logiche che con il “merito sportivo”, termine che in maniera vergognosa accompagna queste delibere, tanto da far arrossire anche il più navigato dei dirigenti sportivi, nulla hanno a che spartire. La cosa che più mi fa incazzare è la mancanza di rispetto per gli sforzi enormi che queste Società, come la nostra e molte altre, mettono in campo per disputare uno dei più bei campionati nazionali che vi siano, la Serie D, anni di lavoro, di progettualità, di collaborazione con le altre società del territorio, sia a livello di settore giovanile che di prima squadra, buttati alle ortiche da scelte scellerate e senza logica sportiva, fatte dai vertici federali. Sforzi di Società sportive, dei loro dirigenti, di intere Comunità, abituati a guadagnarsi i titoli ed i meriti, quelli si sportivi, sul campo e non a tavolino. Se vogliamo pensare di porci un obiettivo ambizioso che è quello di provare a migliorare la flebile credibilità di questo bellissimo sport che è il calcio, lasciando da parte il valore, qui elevato, della spettacolarità, dobbiamo invertire rotta, le decisioni devono essere mosse non da interessi particolari ma da un interesse generale, quello dello Sport. Servono dirigenti federali di altro rango, non ci possiamo accontentare di delibere condite con passaggi come “aver agito con la massima accortezza” o che si basano su “merito sportivo”,quando poi i fatti dicono esattamente il contrario. Non siamo il popolo bue. Servono dirigenti dalla schiena dritta, dai principi sportivi forti, che non si nascondono dietro il dito quando devono prendere decisioni, solo così il nostro calcio potrà diventare anche credibile. Fino ad allora, ci dovremo far bastare lo spettacolo delle giocate dei nostri campioni e le grandi scivolate dei nostri dirigenti, che per quanto mi riguarda, non sono più disposto ad accettare. Vedo lo sport come grande veicolo di valori, forse il più grande, ma nei fatti il nostro calcio da questo punto di vista deve crescere anni luce, e siccome le cose le fanno le persone, finché le persone sono queste difficile immaginare grandi salti in avanti"

GRUMASIO - In rivolta anche il Grumasio quartultimo con 30 punti in classifica. Alla redazione di notiziariocalcio.com il direttore generale Gianni Recchi, ha detto: "Tre anni fa, quando ha vinto il campionato il Mestre, nel nostro girone di serie D sono retrocesse cinque squadre, tra cui l'Altovicentino, che aveva alterato diverse partite; ma, se si sapeva già ai primi di aprile, perché portare avanti fino ad ottobre? Fu una scorrettezza da parte della Lega e già allora ne pagammo le conseguenze. E adesso ce l'hanno fatto ancora più sporca: un'altra retrocessione a tavolino in tre anni, p cahiro. Il regolamento è chiaro: due retrocedono subito, le altre con degli spareggi. Questi fanno ciò che vogliono, con ancora undici partite da giocare. Siamo tra quelli che, da dicembre in poi, hanno fatto più punti, stavamo andando alla grande, ed oggi ci retrocedono con 30 punti. Dopo questa storia, per me bisognerebbe non iscriversi più ai campionati".

CREMA - Giulio Rossi, direttore generale del Crema è fiducioso:"Sia il sottoscritto che la proprietà siamo davvero sconcertati. Anziché andare a prendere decisioni più semplici, che avrebbero accontentato un po' tutti, sono andati ad infilarsi in una situazione incredibile. Non ci sono tante uscite: come la metti, qualcuno resta scontento -ha affermato a notiziariocalcio.com-. Vengono lesi dei diritti, ovvero quello di giocarsi i titoli sportivi sul campo. Ognuno si regolerà di conseguenza. Noi, però, dovremmo salvarci", continua Rossi. Se dovessero cristallizzare questa classifica, dovrebbero quanto meno tenere in riferimento il quoziente punti che, per noi, è davvero di pochissimo superiore alla Sammaurese. Qualora dovessero, invece, non considerare valida l'ultima giornata, ci sarebbe una situazione di pari punti. Sappiamo bene che a livello di NOIF ci sarebbe uno spareggio, ma non è possibile; e, quindi, si dovrebbe considerare la classifica avulsa. Non tutte le squadre si sono incontrate andata e ritorno, nel nostro caso sì, e saremo avvantaggiati anche in questo caso. Noi siamo ancora in attesa che venga fissata l'udienza del Collegio di Garanzia per la partita con il Ciliverghe. Rischieremmo addirittura di finire con due partite in meno. Siamo fiduciosi".

FRANCAVILLA - Amarezza anche in casa Francavilla, con le parole del presidente Antonio Cupparo: "Sapevamo che per noi il rischio era davvero alto. È troppo prematuro, attendiamo una conferma che ci faccia chiarire quale sia il nostro destino e poi con calma decidiamo il da farsi. Dopo quindici anni di Serie D dispiace finire così perché in realtà non siamo stati retrocessi ma ci hanno retrocesso".

VADO - Franco Tarabotto, presidente del Vado, ha commentato così la decisione della Lnd"Se hanno preso questa decisione, avranno i loro buoni motivi. Non si risolve nulla dicendo che non mi va bene, più avanti si capirà perché l'hanno fatto -riporta notiziariocalcio.com-. Mandandomi in Eccellenza mi fanno un favore, spendo meno. Sibilia aveva detto che si sarebbero lamentati in pochi, non ci prendessero per i fondelli. Contenti loro, contenti tutti. Si vede che avranno qualcosa da sistemare per la serie C. Non hanno detto niente sullo scudo: ho 350 ragazzi, come faccio a farli giocare? Come faccio a prendermi la responsabilità? Si spendono 40-50 mila euro per la disinfestazione nelle palestre. Se un ragazzino contrae il coronavirus, poi mangiano vivi i presidenti".

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