Il bottino della prima annata in azzurro è stato di nove gol tra tutte le competizioni come vice Osimhen, ma a conquistare i tifosi è stato l’impegno messo da Simeone jr. in ogni partita, a prescindere dal minutaggio regalatogli da Spalletti.
Il riscatto dal Verona è stato un proforma, così ora a 28 anni per Giovanni si apre una seconda parte di carriera che potrebbe vederlo a lungo al Napoli.
Intervistato da 'La Repubblica 'l’attaccante non si è sbilanciato troppo sul futuro, focalizzandosi sulla necessità di mantenere un rendimento all’altezza di un top club: "È ovvio che vorrei rimanere a vita a Napoli, ma dipenderà da me essere sempre all’altezza della situazione. Il riscatto mi ha reso felice, questo è il mio posto nel mondo, vincere qui da argentino è stato davvero speciale. Ho sgomitato nel calcio per dieci anni e so come vanno le cose. Non ci si può mai sedere, devo sempre farmi trovare pronto come è successo nella stagione scorsa in campionato e in Champions League. Non mi sento sminuito dal fatto di non essere titolare, ognuno di noi ha il suo ruolo decisivo, nel gruppo".
Il cambio di allenatore e la pressione di dover difendere lo scudetto non cambiano le ambizioni: "Gli obiettivi sono gli stessi – ha aggiunto Simeone - ma questa volta la squadra da battere per tutti sarà la nostra. Per il Napoli sarà un campionato ancora più difficile, ma abbiamo ancora tanta fame”.
In quanto a motivazioni c’è da riscattare la delusione per l’eliminazione in Champions nei quarti contro il Milan: “La Champions è una competizione durissima - ha concluso il Cholito - va preparata senza porsi un traguardo, ma affrontando ogni partita come se fosse una finale. Nella scorsa stagione abbiamo ragionato così e siamo arrivati ai quarti".
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