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Sir Alex Ferguson e l’hairdryer: “Urlavo in faccia ai giocatori che mi rispondevano”

"Non ero un sergente di ferro, cercavo piuttosto di infondere un atteggiamento positivo cercando di ottenere il meglio dal giocatore"

Redazione ITASportPress

Sir Alex Ferguson è una leggenda del calcio, ma lo è anche la sua tipica sfuriata, la cosiddetta hairdryer, ovvero l'asciugacapelli. Nello spogliatoio, appena fatta la doccia, l'ex manager del Manchester United avrebbe urlato più e più volte stando così vicino ai suoi giocatori, da fare un effetto phon sui capelli degli stessi. Presente al World Business Forum di Milano, lo scozzese ha voluto fare chiarezza a riguardo: "Si raccontano un sacco di storie sull'hairdryer. Sarà successo al massimo mezza dozzina di volte in 27 anni. Se lo chiedete ai giocatori ve lo confermeranno. Il problema era se un giocatore mi rispondeva, lì mi arrabbiavo veramente. Ma non è successo spesso. Quando succedeva però sì, gli urlavo da distanza davvero ravvicinata. Non riuscivo ad aspettare il lunedì per parlare con i giocatori. Per questo il sabato, finita la partita, dicevo loro esattamente come mi sentivo. D'altronde sapevo che durante la settimana ci eravamo allenati ad un livello tale che avremmo potuto vincere ogni partita. Non ero un sergente di ferro, cercavo piuttosto di infondere un atteggiamento positivo cercando di ottenere il meglio dal giocatore".