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Sorrentino: “Guardare gli altri giocare mi dà fastidio. Avrei potuto disputare la Champions ma…”

Sorrentino (getty images)

Il portiere ex Chievo è attualmente svincolato

Redazione ITASportPress

Stefano Sorrentino, 40 anni e non sentirli. Il portiere, x di Chievo e Palermo, è attualmente svincolato e alla ricerca di una squadra. Dopo la retrocessione con i veronesi, l'addio al club di Campedelli. Adesso si attende la giusta occasione, perché di mollare e smettere di giocare non vi è miminamente neppure l'idea.

Intervenuto nel corso di Stadio Aperto, su TMW Radio, Sorrentino ha parlato delle possibilità avute in carriere e sulle sue scelte che lo hanno portato a giocare fino a questa stagione ai massimi livelli in Serie A.

SVINCOLATO - "Dopo 25 anni di ritiri con i club sin dai primi di luglio è stato strano essere svincolato. Sono stato 3 settimane a Coverciano, dove oltre alla preparazione con i giocatori disoccupati ci siamo anche dedicati al percorso per il patentino da allenatori. Mi alleno tutti i giorni a Torino, dove mi sono trasferito da poco per raggiungere le mie figlie. Ringrazio il Chieri, club di Serie D che mi permette di tenermi in forma aspettando la chiamata giusta".

PROPOSTE - "Sono già arrivate alcune proposte ma ho declinato. Non è importante la categoria, per me conta solo il progetto e l'emozione che mi dà giocare. Per ora mi è stato proposto solo un ruolo da secondo portiere, e a me non piace gufare, tantomeno stare a guardare. Sono in attesa della chiamata giusta con grande serenità. Guardare gli altri giocare mi da un po' di bruciore allo stomaco. Dopo il campo? Non mi vedo particolarmente nel ruolo di allenatore, preferirei una carriera da dirigente per mettere in gioco le mie conoscenze e la mia esperienza".

OCCASIONI - Sorrentino ha poi parlato della carriera avuta e delle scelte, anche personali, che lo hanno portato a giocare fino a 40 anni: "Sono contentissimo del mio percorso, ma non amo il passato e preferisco concentrarmi sul presente e sul futuro. Mi ritengo una persona fortunata. Ho esaudito il mio sogno nel cassetto. Non ho mai guardato al portafogli, avrei potuto sfruttare di più il mercato estero e giocare con certezza da titolare in Champions League in club spagnoli o greci, ma ho preferito dare priorità alle esigenze della mia famiglia. Sono stato titolare in Serie A fino a 40 anni, è un qualcosa che è riuscito a pochi. Negli ultimi 20 anni ho giocato almeno 35 partite a stagione. Oggi i club decidono di puntare su profili più giovani e lasciar sereni i titolari, per evitare che i giocatori possano vivere periodi di crisi. Non conta l'età, è solo una questione di testa e mentalità".

E sul ruolo del portiere moderno: "Ad oggi gli estremi difensori usano quasi più i piedi delle mani. Il portiere anche in allenamento lavora molto più con la squadra rispetto al passato perchè è parte attiva del gioco. Mi ha colpito davvero tanto vedere Handanovic (portiere dell'Inter ndr) giocare l'altra sera contro il Barcellona. In modo particolare il suo modo di interpretare il ruolo: sembrava un difensore aggiunto. I rigori? Bisogna studiare ogni settimana gli attaccanti per cercare di capire il modo di calciare e il loro status a livello mentale, ma serve anche grande capacità di intuizione", ha concluso Sorrentino.