Spinazzola: “Sono distrutto e non solo per la gamba. Ora voglio riposare”

È un Leonardo Spinazzola stravolto, quello che parla a Il Messaggero, dopo la vittoria dell’Europeo e le grandi ore di festa per celebrare il successo. L’esterno della Nazionale e della Roma, infortunatosi al tendine d’Achille nella sfida dei quarti di finale contro il Belgio, ha fatto di tutto per esserci alla finalissima come spettatore e alla fine è stato ripagato. Nel corso dell’intervista, il classe 1993 ha parlato delle sue emozioni ma anche della grande fatica fatta nelle ultime giornate, sia fisica che mentale.

ESAUSTO MA FELICE - "Sapevo che saremmo arrivati in fondo. Ora voglio solo riposare. Sono distrutto, la gamba non centra. Sono state ore pesantissime. Emozione, ma anche tanta fatica", ha spiegato Spinazzola. "Sempre con le stampelle, non so di quanti giorni ho bisogno per riprendermi. Non esco di casa, penso solo a riposarmi. Ma quel viaggio a Londra ed i festeggiamenti al Quirinale non potevo di certo perdermeli". "La promessa fatta ai compagni per la finale? Una sicurezza che avevo sin da Coverciano. So come abbiamo lavorato, in ritiro e anche prima. La nostra nazionale ha giocato meglio delle altre dall'inizio del torneo, confermando le vittorie e soprattutto le prestazioni delle qualificazioni. Un successo meritato dunque, lo hanno riconosciuto pure gli avversari".

CT - Una parola anche sul mister Roberto Mancini: "Lui è quello che avete visto in foto insieme a me e in tante altre", ha detto l'esterno. "Si è comportato così anche con chi ha dovuto lasciare Coverciano, uscendo dalla lista dei ventisei convocati. Lo stesso affetto lo ha dimostrato a loro, rendendoli comunque partecipi".