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Sterling si racconta: “La morte di mio padre mi motiva a migliorare. Mia madre mi ha insegnato a lottare”

Sterling Manchester City (getty images)

"Razzismo? È triste ma penso che non si sia preso abbastanza sul serio"

Redazione ITASportPress

Nel corso della lunga intervista rilasciata nelle scorse ore al quotidiano spagnolo AS, Raheem Sterling, attaccante del Manchester City, ha avuto modo di parlare anche della propria famiglia e di ciò che lo spinge ogni giorno a lavorare duro sul campo per migliorarsi. Non solo. Tra i vari temi toccati, anche il razzismo, sempre più presente anche nel mondo dello sport.

STIMOLI - Il racconto dell'inglese inizia dalla scomparsa del padre: "La morte di mio padre è qualcosa che mi motiva a dare tutto e fare sempre meglio", ha detto Sterling. "Solo crescendo ho capito quanto è stato difficile per mia madre e i miei fratelli. Mamma è la persona che mi motiva di più perché lei è la definizione del duro lavoro. Mi ha insegnato a lottare per ciò che voglio e ciò di cui ho bisogno, è sempre lei la prima persona a cui penso quando ho bisogno di stimoli. Io e mia sorella pulivamo i bagni degli hotel per aiutare mamma, non c'era nulla di strano. Il calcio? Beh, mi ha aiutato molto a tenermi fuori dai guai".

RAZZISMO - "Il razzismo è una cosa diventata normale nel calcio. Se un calciatore abbandona il campo non si soprende nessuno. Questa è una cosa molto triste ma credo che nessuno la prenda abbastanza sul serio. Se si parlasse di sessualità forse il problema sarebbe preso in maniera differente".