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Braccio di ferro

Tribunale Madrid emette sentenza: “L’Uefa non può proibire la Superlega”

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Adesso è scontato che il braccio di ferro finisca in tribunale

Redazione ITASportPress

Come era prevedibile, il braccio di ferro tra i fondatori della Superlega e la Uefa e Fifa finirà in Tribunale. E questo pomeriggio un nuovo capitolo della scottante vicenda sulla nuova competizione calcistica voluta da 12 club titolati europei che l'Uefa e la Fifa stanno combattendo e minacciando in tutti i modi chiedendo di fare un passo indietro. Si è appreso questo pomeriggio che il tribunale di Madrid ha emesso una sentenza preliminare che proibisce alla Uefa e alla Fifa di bloccare il lancio della Superlega. Lo riporta l’agenzia Reuters. Inoltre, Uefa e Fifa, secondo il tribunale di Madrid, non potranno imporre sanzioni a club e giocatori fino a quando il caso non sarà preso interamente in considerazione. Una sentenza che arriva dalla Spagna anche perché il veicolo creato per gestire la Superlega (“European Super League Company, S.L.”) ha sede, appunto, nella penisola iberica.

LA SENTENZA - Il tribunale ha affermato in una sentenza scritta, spiega la Reuters, che la Fifa, la Uefa e tutte le federazioni calcistiche associate non devono adottare “alcuna misura che proibisca, restringa, limiti o condizioni in alcun modo” la creazione della Superlega. La decisione è stata adottata dopo che la European Superleague Company SL ha richiesto al Tribunale una misura precauzionale per impedire agli organismi di regolamentazione del calcio di intraprendere qualsiasi azione che possa andare contro la nuova competizione. Come riporta calcioefinanza.it, adesso resta da valutare quale impatto può avere, dal punto di vista giuridico, la decisione del tribunale di Madrid su società con sede in Svizzera come Fifa e Uefa. Il giudice ha preso così sette misure per fermare qualsiasi azione che potrebbe nuocere allo sviluppo della Superlega. Il primo di questi è che FIFA e UEFA non possono adottare misure o rilasciare dichiarazioni che possano limitare “direttamente o indirettamente” la preparazione della nuova competizione, almeno per la durata del procedimento giudiziario avviato presso il Tribunale commerciale di Madrid.

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