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Udinese, Gotti: “Ultimi dieci giorni non normali. Il mio futuro? Non voglio fare il primo allenatore”

Gotti (getty images)

Il tecnico ad interim dei bianconeri dopo l'esonero di Tudor prova a scuotere la squadra in vista del Genoa

Redazione ITASportPress

L'esonero di Igor Tudor, deciso dall'Udinese dopo la doppia, pesantissima sconfitta contro Atalanta e Roma, ha colto di sorpresa la società bianconera, che si è riservata qualche giorno prima di scegliere il sostituto.

Nel delicato scontro salvezza contro il Genoa a Marassi, allora, sulla panchina dei bianconeri siederà Luca Gotti, ex secondo del tecnico croato.

Classe '67, veneto di Adria, Gotti vanta una lunga esperienza nello staff di Roberto Donadoni al Parma e al Bologna e lo scorso anno nel Chelsa con Maurizio Sarri ed è pronto ad aiutare la causa friulana, seppur ad interim: "Dopo due sconfitte pesanti e umilianti che hanno portato all’esonero di Tudor adesso diamo la parola al calcio giocato anche per togliere pressione ai ragazzi. È l’unica medicina possibile".

L'avversario sarà una squadra che il cambio di allenatore sembra averlo già metabolizzato: "Il Genoa ha liberato la testa. Il primo tempo contro il Brescia le scorie c’erano e il secondo tempo ha portato a dei cambiamenti. Poi a Torino il Genoa ha giocato bene. Ora tocca a noi, pensiamo a noi".

Gotti ha poi provato a ricostruire cosa è successo negli ultimi dieci giorni: "Quello che è successo negli ultimi dieci giorni non è normalità. Dopo il Torino pensavamo di essere sulla strada giusta, invece si è perso tutto contemporaneamente. Domani non dobbiamo subire la partita, voglio gente che vuole giocare a calcio, che vuole la palla, che vuole determinare".

"Le partite a Marassi raramente sono lineari, c'è entusiasmo misto a momenti di depressione - ha concluso il tecnico bianconero - Noi dobbiamo essere preparati alle difficoltà, ma anche alle opportunità che si presenteranno".

Gotti si tira infine fuori dal toto-allenatore dei friulani: "Io resterò, sono un collaboratore tecnico e un vice-allenatore un po' atipico. Io non ho l'ambizione di fare il primo allenatore, l'ho fatto per una dozzina di anni, poi ho avuto una esperienza particolarmente spiacevole che mi ha fatto dire "non voglio fare più questa cosa qua". Voglio continuare a fare quello che faccio adesso, magari in questa società".