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UEFA, Ceferin: “No al Mondiale a 48 squadre. Razzismo in Italia? FIGC ha fatto scelte giuste”

"Il calcio femminile deve diventare importante quanto quello maschile"

Redazione ITASportPress

A margine del 43° congresso ordinario dell'Uefa in corso di svolgimento a Roma, Aleksander Ceferin, presidente dell'UEFA che verrà rieletto nella giornata odierna per il prossimo quadriennio, ha parlato dal palco di diversi temi. Dal Mondiale, alla calcio femminile, senza dimenticare il razzismo e i recenti casi in Italia.

RINASCITA - "Due anni e mezzo fa il calcio verteva in uno stato di crisi non indifferente, ma avete riposto la vostra fiducia in me, in uno sconosciuto". E in questo nuovo sviluppo del sistema calcio, di fondamentale importanza sarà quello femminile: "Il calcio femminile va sviluppato non perché deve essere una moda, ma perché deve essere importanti e nel 2019 uomini e donne devono essere messe sullo stesso piano. Molto presto dedicheremo una parte consistente del nostro budget agli investimenti nel calcio femminile che non è il calcio del futuro, ma del presente".

MONDIALE - "Rispetto significa anche non voler lasciare indietro alcuni club. Rispetto significa aver creato anche una terza competizione Uefa. Rispetto significa anche esprimere con umiltà un dissenso nei confronti dei nostri partner. Dicendo alla Fifa che non siamo d’accordo con i Mondiali a 48 squadre mostriamo rispetto e spero che loro possano fare altrettanto ascoltando le nostre richieste". "Fino a quando io e Andrea Agnelli saremo a capo delle nostre rispettive organizzazioni non ci sarà nessuna Superlega europea. Questo è un dato di fatto".

RAZZISMO - Un accenno anche al razzismo e ai recenti fatti avvenuti in Italia, come ad esempio quello di San Siro nei confronti di Koulibaly: "La FIGC si è comportata nel modo giusto. Ha fatto le scelte corrette in merito".