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Uefa, vice pres. Uva: “Non possiamo imporre un salary cap”

Michele Uva (getty images)

Le dichiarazioni di Michele Uva, vice presidente Uefa

Redazione ITASportPress

Il vice presidente della Uefa, Michele Uva, è intervenuto sui recenti dibattiti a ‘Punto Nuovo Sport Show’, rilasciando dichiarazioni interessanti sulla situazione del Salary Cap, del Fair Play Finanziario e della prossima gara del Napoli in Champions League.

L'IMPEGNO DEI PARTENOPEI

 Verona-Napoli (getty images)

In merito al match che la società di Aurelio De Lauretiis dovrà affrontare contro i blaugrana, Uva ha dichiarato: "Il Napoli ufficialmente va a giocare a Barcellona a meno che nel frattempo non dovessero arrivare norme che vietano di giocare in Spagna. Ci auguriamo che non accada e le seconde partite si disputeranno nelle città d'appartenenza. Ovviamente ci sono soluzioni di backup".

MANCHESTER CITY E FFP

 Manchester City (getty images)

Uva in merito alla sentenza sulla squadra allenata da Pep Guardiola ha dichiarato: "I documenti sono stati oggetto di analisi da parte di giudici. Non si possono dare giudizi sulle sentenze di organismi giudicanti indipendenti. La UEFA non è stata smentita, il percorso viene analizzato da due camere: i giudici che guardano le carte e poi c'è l'appello al TAS che conferma o meno l'analisi".

IL FFP - "E' sempre in evoluzione, è stato creato intorno al 2011 quando avevamo situazioni finanziarie differenti in Europa rispetto ad oggi. C'è un'evoluzione del sistema calcio ed anche il FFP deve seguire le evoluzioni e prevenire le anomalie che lo stesso sistema produce. È normale che il FFP non è uno strumento statico, ma dinamico, che può essere aggiornato dal Comitato Esecutivo della Uefa. Certamente ha prodotto tanti benefici, basti pensare i quasi 2 miliardi che venivano persi, adesso produce utili di circa 600 milioni di euro. Il FFP è uno strumento che controlla che una società spenda sul mercato, quello che introita. Obiettivo è che le società vivano dei propri mezzi".

LA RIPARTENZA

 Milan Parma (getty images)

Il vice presidente Uefa è anche intervenuto in merito alla ripartenza post-lockdown: "La UEFA si è comportata, in questo periodo, con grande senso di responsabilità e leadership per trovare soluzioni ottimali a livello dei campionati nazionali. La data di inizio del campionato di Serie A spetta alla Lega ed alla Federazione di ogni Nazione. La UEFA ha spostato le competizioni europee di un mese, per far in modo che i campionati nazionali ricomincino in date compatibili".

IL SALARY CAP

 Barcellona (getty images)

In merito al Salary Cap ha affermato: "Ci sono tante cose che possono essere fatte per riequilibrare il sistema. La prima attività deve essere la capacità delle società di produrre maggiori ricavi e controllo dei costi. Il salary cap può essere applicato solo se esteso dalle singole federazioni a tutti i campionati europei, altrimenti non è corretto creare disparità competitiva attraverso le regole. La UEFA non può imporre un salary cap, ma organizzare un sistema che possa ribilanciare la competitività. Noi abbiamo il problema presente, c'è un pilastro della strategia della Uefa e del suo presidente Ceferin per i prossimi 4 anni che prevede proprio lo studio del riequilibrio competitivo".

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