Dopo aver lasciato la Juventus nella scorsa stagione, Simone Zaza ha faticato e non poco nel West Ham. La rinascita è arrivata con il passaggio al Valencia, dove ha trovato continuità di prestazioni e gol. Intervistato dal "Corriere dello Sport", l'ex attaccante bianconero ha affrontato diversi temi; ecco i passaggi più significativi: "Il mio ginocchio? Tutto bene. Ultimamente si è parlato tanto del mio ginocchio, ma in realtà è un problema frequente tra i calciatori. Ho una lesione al menisco esterno che mi porto dietro da un po’. Ogni tanto mi si blocca, ma in generale la situazione è sotto controllo.
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Valencia, Zaza: “Italia, bisogna fare un progetto importante per rinascere”
L'ex attaccante della Juventus: "Il rigore sbagliato contro la Germania mi ha perseguitato per diverso tempo, ma poi ci ho messo una pietra sopra"
RIGORE ALLA GERMANIA - "Mi ha perseguitato per diverso tempo, ma poi ci ho messo una pietra sopra. Dovevo andare avanti. Le difficoltà nell’ambientarmi allo stile di vita inglese, comunque, andavano oltre quel rigore".
RINASCITA - "L’anno scorso venivo da Londra, dove non sentivo tantissima fiducia. Penso che Kondogbia, ma anche Murillo, Montoya e Neto, che sta facendo un bellissimo campionato, sentano questa fiducia e per questo stanno esprimendosi al meglio. Nel calcio si tende a dare sempre giudizi estremi e troppo affrettati. Ma uno non può essere un bidone un anno e l’anno dopo un fenomeno".
NAZIONALE - "Io non andavo in Nazionale da un anno. Le cose erano cambiate notevolmente e io mi sono perso molti passaggi. Posso dire, però, che quel fantastico gruppo che si era creato nell’Europeo c’era ancora, l’ossatura era la stessa e ci comportavamo ancora nello stesso modo. Eravamo molto affiatati. D’altro lato, si percepiva una certa tensione. Il momento era importantissimo e le pressioni esterne erano notevoli. Purtroppo, sappiamo tutti come è finita. Colpa di Ventura? È colpa di tutti, anche se non è questione di dare colpe, se no non andiamo più avanti. L’obiettivo, e ora parlo da tifoso più che da giocatore, è capire cosa si è davvero sbagliato e ricostruire tutto da capo. Ora bisogna fare un progetto importante per poter rinascere. È stata una delusione e una sconfitta per tutta l’Italia".
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