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Vardy ammette: “Sono ignorante, ma non razzista”

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L'episodio al casinò di Leicester dell'estate 2015 ha lasciato un segno nell'attaccante inglese, tanto da occupare un capitolo della sua autobiografia

Redazione ITASportPress

È passato poco più di un anno, ma evidentemente l'episodio al casinò di Leicester dell'estate 2015 ha lasciato un segno in Jamie Vardy, tanto da occupare un capitolo della sua autobiografia "From Nowhere, My Story", che uscirà a inizio ottobre in Inghilterra. The Sun ha anticipato la parte in cui l'attaccante inglese del Leicester City ricostruisce i fatti di quella sera: "Una sera eravamo al casinò di Leicester e c'era un piatto bello ricco, un paio di migliaia di sterline. A un certo punto un ragazzo asiatico ha fatto il giro del tavolo, passandomi dietro ed è andato a parlare con uno dei miei avversari. Ho pensato che gli avesse rivelato le mie carte e mi sono arrabbiato, ho buttato tutto nel mazzo e gli ho urlato 'Hey Jap, vattene!' - intervennero per sedare gli animi anche gli addetti del locale, alcuni giocatori della Foxes e l'allora fidanzata, oggi moglie, Rebekah - Non posso negare di avere i miei difetti. Mi piace bere qualche drink, ho avuto un paio di risse e ho anche passato una notte in cella, ma giuro di non essere razzista. Non sapevo che 'Jap' avesse un'accezione negativa risalente alla Seconda Guerra mondiale, non voleva essere un insulto, al massimo è stata ignoranza. Mi sono scusato, sono davvero pentito e mi dispiace molto. Ho smesso di uscire, ora la sera guardo la televisione coi bambini e poi li metto a letto".