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Vialli: “Italia? Ora vorrei Ancelotti e Maldini”

Vialli (getty images)

"Ancelotti è rispettato da tutti, possiede equilibrio ed esperienza internazionale, ha vinto ovunque e parla le lingue"

Redazione ITASportPress

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Gianluca Vialli, ex giocatore della Juventus e della Nazionale italiana, ha parlato della delusione dopo la partita contro la Svezia: "Ero a casa a Londra, ma non ho visto la partita. Avevo paura e la paura è aumentata alla lettura della formazione. Ho fatto altre cose. Ogni tanto davo una controllata al telefonino. E’ stata una sofferenza. Da italiano che vive all’estero è ancora più doloroso. La prossima estate per chi ama il calcio sarà durissima".

PERDITE - "Dobbiamo renderci tutti conto che il calcio ha delle ricadute in altri settori. Saltare un Mondiale significa creare problemi all’economia e togliere spensieratezza per un mese ad un intero Paese. Io però a questo punto, per non cadere nella depressione, voglio essere ottimista: mi auguro che questa batosta rappresenti l’opportunità per ripartire davvero da zero. La premessa doverosa è che la Nazionale va trattata con cura".

SOLUZIONI - "Carlo Ancelotti. E’ rispettato da tutti, possiede equilibrio ed esperienza internazionale, ha vinto ovunque e parla le lingue. Farei di lui il Del Bosque italiano. Gli chiederei solo una cosa: abbracciare un progetto e sostenerlo fino in fondo. Mi piacerebbe vedere al suo fianco Paolo Maldini nel ruolo di club manager. Un dirigente modello Germania, alla Bierhoff. Poi andrei dall’Uefa e chiederei una deroga per compiere un intervento straordinario: limitare il numero degli stranieri per incoraggiare i club ad investire sui vivai. Abbiamo bisogno di qualità: dobbiamo ritrovare i Maldini, i Baggio, i Totti. Poi procederei alla riforma dei campionati".