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LA PROPOSTA

Wenger: “Vi spiego il Mondiale ogni 2 anni. Si tratta di un’evoluzione…”

Wenger

Il commento dell'ex manger dell'Arsenal sulla possibilità del massimo torneo per Nazionali ogni due anni

Redazione ITASportPress

Arsene Wenger e il Mondiale ogni 2 anni. Il tema è di quelli scottanti negli ultimi mesi e l'ex manager dell'Arsenal, ora responsabile Fifa dello sviluppo mondiale del calcio, ha provato a spiegare la sua idea ai microfoni del Corriere del Sera.

EVOLUZIONE - "Non credo sia una rivoluzione la mia, piuttosto un'evoluzione, che è necessaria. Il mio obiettivo è rendere migliore il calcio internazionale: più chiaro, più semplice, più significativo, con una riduzione delle qualificazioni e una maggiore attenzione alle grandi competizioni finali", ha esordito Wenger spiegando di voler trovare "un modo più moderno di organizzare il calcio".

FUNZIONAMENTO - "La mia proposta è di raggruppare le qualificazioni in una o due finestre internazionali, invece delle cinque attuali. In questo modo ci sarebbero meno interruzioni e i giocatori rimarrebbero al loro club per quasi tutta la stagione. Come manager di club avrei firmato immediatamente per questa proposta". E ancora: "L'attuale sistema, con il Mondiale quadriennale, è stato stabilito quasi 100 anni fa. Aveva senso in quel momento, soprattutto a causa dei viaggi, ma i tempi sono cambiati. Il Mondiale 2026 sarà a 48 squadre. Con più nazionali nella fase finale non ha più senso avere lunghe qualificazioni distribuite nell'arco di due anni. La coppa del mondo biennale sarà ancora la coppa del Mondo: le migliori squadre nazionali che si sfidano in una competizione a eliminazione diretta. Sarà sempre l'apice della carriera di un giocatore e la più grande fonte di passione per i tifosi. Questa tradizione ci sarebbe ancora. E in realtà voglio darle più spazio".

TIFOSI - "Tutti i tifosi voglio vedere le partite che contano davvero. Quindi, quello che propongo non è di aggiungere più partite al calendario, ma di pulirlo in un certo senso ed eliminare le partite che hanno perso significato".

OPPORTUNITA' - "Superlega? C'è una differenza fondamentale: il mio obiettivo non è quello di creare un negozio chiuso ed esclusivo, ma di rendere il calcio più inclusivo, dando più opportunità a tutti i Paesi di tutte le regioni di competere ai massimi livelli. Delle 211 associazioni della Fifa, 133 non hanno mai partecipato a un Mondiale. Se l'organizzassimo in modo più regolare, avrebbero più possibilità di partecipare. Ho letto proposte di riforma per la Serie A: alcune idee assomigliano alle mie. Quindi non sono l'unico che sta riflettendo sull'argomento".

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