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Zeman: “Di Francesco alla Sampdoria farà bene, ci siamo sentiti. Roma senza Totti? Una cosa grave…”

Zeman (Getty Images)

"Prima che arrivasse Mihajlovic ne avevamo parlato con i dirigenti, poi non è successo e mi dispiace perché Genova è una città bellissima"

Redazione ITASportPress

Torna a parlare Zdenek Zeman e lo fa affrontando diversi temi caldi del calcio italiano. Dal passaggio di Eusebio Di Francesco alla Sampdoria, fino all'addio di Francesco Totti e Daniele De Rossi dalla Roma. Il boemo, intervistato da Il Secolo XIX, non fa giri di parole per parlare di questi argomenti.

SAMPDORIA - "Di Francesco in blucerchiato? Farà bene, se lo lasciano lavorare come sa. Intendo che a Sassuolo ha fatto bene, il primo anno alla Roma pure, il secondo meno bene ma non certo per colpa sua. Per colpa di chi, non sta a me dirlo, però mi pare che se cambi cinque moduli in una stagione significa che non hai giocatori che ti servono. Il suo 4-3-3? Credo sia per questo che dice di ispirarsi a me. Io di lui ho il ricordo di un grande professionista e di un ragazzo molto serio. Ci siamo sentiti? Sì, pochi giorni fa e mi ha detto che è contento. Sono sicuro si butterà anima e corpo nell’avventura, certo gli servono i giocatori altrimenti il suo 4-3-3 non lo può fare e finisce che si dovrà adattare ad altri moduli che magari snaturano la sua idea. E poi sono sempre gli allenatori a pagare, come ha fatto lui quest’anno". Zeman, poi, rivela anche un retroscena: "Prima che arrivasse Mihajlovic ne avevamo parlato con i dirigenti, poi non è successo e mi dispiace perché Genova è una città bellissima e la Samp onestamente ha colori bellissimi. L’ho sempre pensato", ha concluso il boemo.

MERCATO - Ma per far bene, Di Francesco dovrà avere l'appoggio della società e del presidente Ferrero, anche in ottica mercato: "Non so se e chi devono comprargli, so che oggi nel calcio il mercato lo fanno troppo presidenti e procuratori e l’allenatore viene tagliato fuori. Gli si dice 'hai questa squadra, allenala', quindi finisce per adattarsi. A volte va bene, altre male". "Il suo rapporto con Ferrero? Non mi pare sia un problema dell’allenatore il carattere del presidente. L’allenatore si deve occupare del campo, il presidente di fare il presidente. Ferrero fa molto battute, o almeno lui le considera tali, ma a Di Francesco suggerisco di concentrarsi sul campo".

ROMA - Spazio anche al mondo giallorosso e all'addio di due giganti come Totti e De Rossi: "Su Totti c’è poco da dire: averlo fatto andare via dalla Roma, lui che è la Roma nel mondo, è una cosa grave. Se si dice AS Roma nel mondo nessuno sa a cosa ci si riferisce, se si dice la Roma di Totti tutti capiscono. Totti è nato e doveva morire alla Roma". "De Rossi è un giocatore e loro fanno quello che vogliono".