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Zenga: “Renderei Var meno segreto. Cristiano Ronaldo arrabbiato perché non incide più. Sull’Inter…”

Zenga (getty images)

Parla l'ex Uomo Ragno

Redazione ITASportPress

Walter Zenga, ex giocatore e allenatore, è intervenuto ai microfoni di Radio 1 nel corso della trasmissione Radio Anch'Io Sport per affrontare diversi temi legati al mondo del pallone. In modo particolare la cavalcata dell'Inter di Conte, l'applicazione del Var ma anche Juventus e mercato...

Parla Zenga

 Zenga (getty images)

"Se mi piace questa Inter? E a chi non piace? Vince, ha gli attaccanti più profilici o quasi. Andare a discutere se si gioca bene o male è abbastanza superfluo", ha detto Zenga. "Anche noi vincemmo uno scudetto col Trap e dicevano che eravamo difensivisti. L'Inter controlla la partita senza rischi assolutamente".

"La striscia della Juventus interrotta da un ex Juve? Suggestivo, ma non c'è nulla di male. Parliamo di un professionista (Conte ndr). Lo ha dimostrato. Lo spartiacque dell'Inter è stato il doppio confronto con lo Shakthar Donetsk. Da lì in poi non ha più sbagliato nulla".

"Siamo in un momento molto particolare del calcio e della vita a causa della pandemia. Non so come sarà il futuro dell'Inter, non so cosa farà la proprietà cinese. L'Inter l'anno prossimo dovrebbe fare qualche innesto davanti e in mezzo per essere forte ancora in campionato e in Champions".

Sempre sul futuro dell'Inter: "Cosa manca all'Inter per tornare competitiva in Europa? Bisogna ritoccare qualcosa. Una pedina davanti e qualcosa in mezzo al campo. Le competizioni diventano lunghe e stressanti. Un conto è affrontarle da scudettata e un altro conto è affrontarle da un quarto posto".

"Questa Inter e la mia simili in qualcosa? Matthaus e Berti sarebbero stati perfetti per l'Inter di Conte. Ma sono tempi diversi...".

"Costruzione dal basso? Si tratta solo di senso di intelligenza del mister. Bisogna solo applicare determinate cose ai nostri calciatori. Certe cose si possono fare se si hanno delle caratteristiche giuste. Non deve essere un obbligo. De Zerbi per esempio porta avanti la sua strategia da anni e sta facendo bene. Personalmente ritengo debba essere necessaria meno tattica e più libertà di pensiero".

Sulla VAR: "Quando ero al Crotone e retrocedemmo ho avuto delle situazioni Var dove sono stato aiutato e penalizzato. Io lo renderei meno segreto. L'allenatore in panchina non può vedere cosa sta accadendo. Se ci fossero i tifosi allo stadio, loro potrebbero vedere cosa sta accadendo. Io allenatore non posso. Non posso avvicinarmi e non posso guardare. In tal senso Rizzoli credo abbia fatto un passo in avanti a tal proposito".

Un passaggio anche sulla Nazionale: "Più forte l'Italia del '90 o quella dell'82? Quella del 2006 (ride ndr)".

Un passaggio anche su Donnarumma: "Anche io ero vicino a lasciare l'Inter. Su Donnarumma dico che sono tempi diversi rispetto a prima. Gli agenti a quel tempo non avevano la stessa forza che hanno oggi. Aldilà delle cifre, io resto un romantico. Se gioco nel Milan penso di essere in un club grande e importante e prima di andarmene ci penserei due volte".

Sulla Juventus: "Pirlo è un allenatore giovane, all'inizio. Si è ritrovato in mano una squadra che aveva vinto 9 campionati, una società con Allegri e Sarri a libro paga. Ma è sostenuto dalla società. Cristiano Ronaldo? Non è quello dello scorso anno. Il suo nervosismo è legato al fatto che si rende conto che non riesce ad incidere".

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