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L'intervento

AIC, Calcagno: “Casi come quello di Vlahovic fanno discutere”

Vlahovic

“Progettualità condivisa partendo da nuove norme” le altre dichiarazioni di Calcagno

Redazione ITASportPress

Il Presidente AIC Umberto Calcagno, intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, ha analizzato alcuni temi di stretta attualità, partendo da quello della richiesta di ristori da parte delle società calcistiche: “Da un lato il nostro mondo ha bisogno di aiuti, come hanno avuto anche gli altri comparti del nostro Paese” - ha esordito Calcagno - “e il tavolo che verrà istituito a breve con il Governo spero possa trovare le giuste soluzioni. Poi c’è la necessità di avere una progettualità condivisa che parta dal presupposto di nuove norme: l’obiettivo è quello di programmare una nuova sostenibilità, che in ambito federale è già quello che abbiamo stabilito in fase di iscrizione ai campionati. Il nostro sistema sta cercando un equilibrio, dobbiamo riformarci partendo dalle regole, perché proprio le regole ci daranno credibilità e daranno il giusto valore a quelle società professionistiche virtuose che pagano puntualmente, sono a posto da un punto di vista economico e, fortunatamente, hanno tenuto durante la fase della pandemia”.

VLAHOVIC - Riguardo la situazione degli ultimi colpi di mercato “oggi si parla a livello FIFA di riformare tutto il calcio” - ha proseguito il Presidente AIC - “ci deve essere più trasparenza nelle transazioni che deve dare la giusta importanza a tutti gli operatori del settore. Chiaro che casi come quello di Vlahovic fanno discutere, ma stiamo comunque parlando di professionisti e di società a scopo di lucro, che sono spa e fanno trattazioni economiche di libero mercato”.

STADI - Altro argomento quello dell’auspicabile ritorno alla capienza del 100% negli stadi: “Credo che il percorso fatto fin qui da tutte le componenti sia di grande responsabilità” - ha sottolineato - “ma siamo e restiamo figli dei numeri, seguiamo anche noi l’andamento di questa pandemia. Chiaro che noi calciatori siamo i primi ai quali piacerebbe tornare negli stadi pieni, stiamo lavorando a livello federale consapevoli di essere tutti sulla stessa barca. Speriamo che proprio il calcio faccia da apripista per fare da traino a tutto il sistema Paese”.

STRANIERI - Chiusura con un commento alle parole di Paolo Nicolato sul limitato utilizzo dei giovani calciatori italiani: “Che il problema lo abbia sollevato l’allenatore dell’Under 21 evidenzia quanto sia importante discuterne: la riforma FIFA sui prestiti forse potrà migliorare la situazione, ma gli Under 21 saranno liberi nel sistema dei prestiti; l’auspicio è che le nostre società di Serie B e Lega Pro inizino a ragionare in maniera diversa sui giovani, patrimonializzandosi grazie all’utilizzo di quelli di proprietà. Collegato a tutto questo c’è un aspetto fiscale che mi preme ancora una volta evidenziare: oggi a parità di valore tecnico sportivo tra un calciatore italiano ed uno proveniente dall’estero, ad un club conviene prendere quest’ultimo perché ha un notevole risparmio fiscale. Questa norma sugli impatriati forse poteva avere un senso per altri settori lavorativi, ma in campo sportivo crea grandi sperequazioni. Magari al tavolo che verrà istituito con il Governo” - ha concluso Calcagno - "se ne potrà parlare in maniera specifica, anche perché alla fine abbiamo constatato che questa norma non ha creato alcun risparmio effettivo”.

Umberto Calcagno
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