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Juve, Marotta: “Recompra Morata è spada di Damocle. Pogba può restare”

A margine della presentazione ufficiale di JMedical ha preso la parola l'amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta

Redazione ITASportPress

Apre il JMedical, il centro medico della Juventus che ha sede all'interno dello Juventus Stadium (settore est). Dalla diagnostica alla medicina specialistica, dalla riabilitazione alla medicina sportiva, la struttura è stato ideata per accogliere e accompagnare i pazienti in un percorso completo di prevenzione e cura. A margine della presentazione ufficiale ha preso la parola l'amministratore delegato del club bianconero, Giuseppe Marotta: "Abbiamo ritenuto che una società come la Juventus avesse la necessità di un supporto di questo tipo. Adesso abbiamo un centro di eccellenza e abbiamo pensato di farlo in casa. L'esperienza dei nostri tesserati inizierà proprio qui, con le visite di idoneità iniziali che verranno effettuate in un centro all'avanguardia. Siamo orgogliosi di estendere queste competenze al territorio e ai cittadini a costi sostenibili. Un centro innovativo come JMedical deve essere preso come esempio da tutti".

SPAZIO AGLI ARGOMENTI CALDI: GLI UOMINI MERCATO BIANCONERI - "Siamo fieri di avere Morata e il fatto che resti o meno non dipende esclusivamente dalla Juventus. La recompra? E' una spada di Damocle che pende sulla permanenza del giocatore. Era l'unica condizione per portarlo a Torino. Cuadrado Dovremo parlare con il Chelsea facendo riflessioni importanti. Per quanto riguarda Pogba, vi posso dire che ci sono i presupposti affinché possa rimanere con noi anche la prossima stagione".

IL FUTURO DI MAX - "Ci sono le condizioni per continuare assieme un ciclo vincente. L'aspetto contrattuale è una cosa formale, la cosa che conta è che allenatore e la società si sposino in una strategia comune, fatta di soddisfazione reciproca e di obiettivi da raggiungere. Con Allegri abbiamo un rapporto ottimo basato sulla fiducia".

SULLE POLEMICHE POST DERBY - "C'è una diversità strutturale tra Champions League e campionato. In un campionato i valori vengono sempre fuori, al di là degli errori arbitrali. Se siamo in testa è merito nostro, non degli arbitri. Bonucci? Rizzoli era in grado di intendere e di volere e ha deciso per il giallo. In generale, le tante vittorie della Juventus hanno portato in Italia a una cultura dell'invidia".

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