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MILAN, basta figuracce! Ecco l’obiettivo di mercato da centrare assolutamente

Filippo Rizzo

Dopo le continue figuracce, il Milan ha la necessità di depurare la propria immagine e portare a casa l'obiettivo dichiarato di questo mercato.

Che l’immagine del Milan non stia esattamente traendo giovamento dalla crisi di risultati della squadra ce ne eravamo accorti già qualche anno fa; nonostante ciò, tuttavia, ultimamente è il calciomercato a farla da padrone per quel che concerne le figuracce rossonere. Il mancato trasferimento di Luiz Adriano in Cina, infatti, è solamente l’ultimo degli episodi della telenovela legata alle trattive di mercato di Galliani che, per un motivo o per un altro, tendono sempre a complicarsi più del dovuto; per questo motivo, nonostante le firme siano imminenti, aspettiamo l’ufficialità per dare per fatto il passaggio di Stephan El Shaarawy alla Roma e commentare un trasferimento che, comunque, trattandosi di un affare che sembrerebbe basarsi su un semplice diritto di riscatto, difficilmente porterà soldi freschi e immediatamente utilizzabili all’interno delle casse milaniste, a differenza di quanto sarebbe successo se il Monaco - altra bizzarra vicenda - avesse fatto giocare al faraone quel minuto in più che avrebbe reso obbligatorio il riscatto da parte del club francese.

I PRECEDENTI- Il passato parla chiaro: il Milan deve darsi una mossa, oltre che in campo, anche sul piano del mercato. Le comiche vicissitudini che hanno fatto saltare gli accordi estivi per Kondogbia e Jackson Martinez, guardando al numero di gol realizzati da Bacca – ripiego del connazionale colombiano passato all’Atletico Madrid – ed all’effettivo rendimento di questi calciatori, non parrebbero costituire grandi rimpianti per la società rossonera; nonostante ciò il danno all’immagine accusato dal club anche ai tempi non fu da poco, esattamente come il nulla di fatto legato alla telenovela dell’arrivo di Axel Witsel - talentuosa mezz’ala belga dello Zenit - a Milanello oppure il sogno - rimasto tale - di un ritorno estivo di Zlatan Ibrahimovic che avrebbe dato un forte segnale dell’ingresso, anch’esso ancora ipotetico, della proprietà straniera in società. Inutile citare anche l’intrigo sentimentale che trattenne Alexandre Pato - allora compagno di Barbara Berlusconi - a Milano, impedendo a Carlos Tevez di approdare praticamente gratis alla corte di Massimiliano Allegri e di contribuire alla conquista di uno Scudetto che, a fine stagione, sarebbe poi stato perso contro la Juventus allenata da Antonio Conte (squadra che, casualmente, accolse l’anno dopo proprio Carlitos; in barba alle foto invernali raffiguranti una cena tra Galliani e Kia Joorabchian, agente dell’apache). Il capitolo allenatori, poi, rappresenta un ulteriore tallone d’Achille per il club rossonero: Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic tutti, gira e rigira, sono finiti sul banco degli imputati per motivi diversi, ma tutti inevitabilmente legati ad un’evidente sopravvalutazione della rosa e conseguentemente all’impossibilità pratica di raggiungere gli obbiettivi prefissati.

OBIETTIVO ESTERNO DESTRO Che una società del calibro del Milan possa costantemente imbattersi in queste comiche problematiche è un qualcosa che non può continuare ad aver seguito qualora si aspiri a cambiare marcia ed a ritornare a lottare per i primi posti in Serie A: indubbiamente, a riguardo, le incertezze legate alla cessione del 48% della società non aiutano. I continui rinvii del closing della trattativa con Mr Bee e soci vari non fanno altro che alimentare questa sensazione di improvvisazione che non può far altro che riversarsi sul rendimento della squadra, sulla stabilità delle panchine degli allenatori e sulla continuità di un progetto che stenta a mantenere la rotta. L’obiettivo dichiarato di questo mercato, al di là della trita e ritrita frase del: “Se non esce qualcuno, non entra nessuno”, si chiama Anwar El Ghazi, gioca nell’Ayax ed ha un gran bel talento che significherebbe tanto per il rilancio delle ambizioni rossonere; non portare a casa il giocatore, a prescindere dalla chiusure che arrivano dall’Olanda, vorrebbe dire ancora una volta deludere i tifosi e manifesterebbe l’ennesima sensazione di incertezza che contraddistingue ormai da un po’ il Milan dentro e fuori dal campo.