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Napoli, l’ex Marino avverte: “Insigne via? E’ una possibilità”

L'ex dirigente azzurro: "C'è per tutti un futuro lontano da una squadra nel calcio moderno"

Redazione ITASportPress

I fischi dei tifosi del Napoli a Lorenzo Insigne e il seguente sfogo dell'attaccante partenopeo negli spogliatoi con i compagni potrebbe aver aperto una crepa. Inoltre il talento di Frattamaggiore si sta legando a Mino Raiola, grande agente che è molto abile in grandi trasferimenti, dunque un addio alla squadra partenopea potrebbe rientrare nel campo delle ipotesi. Sulla questione ha detto la sua Pierpaolo Marino, ex dirigente del club azzurro, intervenuto ai microfoni di RMC Sport: "C'è per tutti un futuro lontano da una squadra nel calcio moderno. Quando un giocatore si affida a grandi agenti, molto concentrati sui trasferimenti, aumentano le possibilità e Insigne ora si sta legando a Raiola. Non bisogna però ingigantire questi fischi: il pubblico del San Paolo ha sempre applaudito la squadra. Adesso in casa Napoli si sta pensando a tutto tranne che al mercato".

SCONTRO DIRETTO - Marino ha parlato della sfida tra la squadra di Maurizio Sarri e la Juventus che potrebbe rivelarsi decisiva per la lotta scudetto: "Alcuni giocatori del Napoli, che in questi mesi hanno fatto la differenza, sembrano stanchi: parlo di Insigne e Mertens. Manca ancora qualche giorno, quasi due settimane, allo scontro diretto in casa della Juventus, vediamo quali sviluppi ci saranno nel recupero di alcune perdine, Milik su tutte".

GIOIELLI - L'ex dirigente della società campana si è soffermato su due giocatori che si stanno mettendo in evidenza in questo campionato, vale a dire Milinkovic-Savic della Lazio e Bryan Cristante dell'Atalanta: "Con la valutazione di oltre cento milioni che ha raggiunto, il suo scenario di mercato è solo all'estero. Potrebbe anche rimanere se il prezzo che chiede Lotito è così alto, con un'altra stagione a Roma potrebbe avere continuità e dimostrare di valere quella cifra. La valutazione di Cristante? Penso sui 40 milioni, non ci sono degli intermedi come lui in Italia".

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