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Osimhen allo scoperto: “Sogno di vincere la Champions League. Mi hanno cercato Juventus e Inter”

Osimhen (getty images)

L'attaccante è nel mirino del Napoli ma svela di essere stato contattato anche da altre due big del calcio italiano

Redazione ITASportPress

Il Napoli lo cerca, lo vuole, e Viktor Osimhen non dice no. Ma neppure si sbilancia sul proprio futuro. Anzi. Parlando al podcast The Out of Home, l'attaccante del Lille ha parlato dei suoi sogni e delle suggestioni di mercato che lo vorrebbero in Italia ma anche di un'infanzia difficile che lo ha visto in grosse difficoltà non solo economiche.

Osimhen: "Voglio vincere la Champions League"

 Osimhen (getty images)

"Tra le aspirazioni che ho per la mia carriera c'è quella di giocare in uno dei più importanti club del mondo, vincere la Champions League, vincere qualcosa con la Nigeria. Voglio vincere, spero che non sia un sogno troppo grande", queste le parole dell'attaccante classe 1998 che non si nasconde ed esce allo scoperto con le sue grandi ambizioni. Il giocatore è da tempo seguito dal Napoli ma in passato era stato considerato anche da altre due big del calcio italiano: " Idoli? Ci sono diversi attaccanti che mi piacciono, ma provo a rubare qualche movimento soprattutto a Drogba, anche se per il giocatore che sono non gli somiglio. Dopo il Mondiale Under 17 mi cercarono Barcellona, Juventus, Arsenal e Inter, ma io volevo crescere e migliorare. Diventare un buon attaccante. Il Wolfsburg era una buona opzione, ma quando andai lì mi feci male alla spalla". Dopo quell'esperienza, infatti, Osimhen si trasferì nel 2019 il passaggio al Lille, club nel quale ha collezionato 18 gol in 38 presenze nell'ultima stagione.

Infanzia

Spazio anche alla sua infanzia non certo facile e ai mille sacrifici fatti: "Sono nato e cresciuto a Lagos. Ho perso mia madre quand'ero piccolo e poco dopo mio padre perse il lavoro. A quel punto abbiamo cominciato a vendere acqua per strada, ma io avevo i miei sogni e ho cercato di inseguirli. Avevamo problemi a mangiare, ma non ho mai perso la fiducia. Sapevo che qualcosa sarebbe cambiato. Aver avuto un sogno in mente mi ha spinto ad andare avanti e non mollare. Quando riuscimmo a trovare un appartamento, papà mi lasciava giocare nella squadra della zona. Le mie sorelle hanno fatto tanto per me, ogni volta che stavo per mollare pensavo a loro. Tanti ragazzi hanno del talento e lasciano il calcio per lavorare, io ho invece ho messo da parte la scuola per cullare il sogno di diventare un calciatore".