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Raiola: “De Laurentiis? Capisce con i cartoni come i bambini, ad Hamsik farà aprire un cinema”

Redazione ITASportPress

Le parole del noto agente ai microfoni di Radio Crc

Mino Raiola, agente dell'attaccante Lorenzo Insigne, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc per dire la sua sia su Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, che sul suo assistito. Il noto procuratore, infine, ha parlato anche di un altro giocatore che fa parte della sua scuderia: Gianluigi Donnarumma, portiere del Milan.

DE LAURENTIIS - "Insigne non è stato chiesto dal Barcellona, come al solito De Laurentiis capisce una cosa per un'altra. Un giorno farò un cartone animato per lui, certe persone come i bambini capiscono più cose con i cartoni animati. Hamsik? Se lo può tenere sin dopo la fine della carriera, gli può far aprire un cinema in Slovacchia e portarselo in barca. Con De Laurentiis ci scriviamo le lettere, è un grandissimo presidente, chi gestisce deve prendersi meriti e critiche; se il Napoli è lì, è anche merito del suo carattere. Non credo che siamo nemici, non odio nessuno, ma vedo le cose diverse da lui. Sarri? Io credo questo è l’ultimo anno di Sarri, tante squadre europee so che l’hanno chiesto, mi auguro per lui che sia l’ultimo anno con De Laurentiis".

INSIGNE - "Non credo che abbiamo meno campioni della Spagna, ma se li facciamo giocare in un altro modo allora diventiamo scarsi. Isco ed Asensio non sono più forti di Insigne e Verratti, ma hanno giocato in un sistema a loro congeniale. Un commissario tecnico deve capire quando cambiare, nel calcio moderno non si gioca col 4-2-4, ma col calcio della Spagna o della Germania. Uno contro uno potevamo anche vincerla. Andasse a quel paese chi pensa che Insigne non meriti la 10. Finiamola, è un numero. Isco, che non ha la 10, è stato esaltato: ancora un po' e veniva dipinto come un Dio. Il suo valore? Quando il Napoli e De Laurentiis decideranno di venderlo, allora si vedrà il suo valore". 

DONNARUMMA - "Siamo rimasti in rossonero perché questo era il desiderio del ragazzo e chi lo ha giudicato prima della chiusura del calciomercato, dovrebbe inchinarsi e chiedere scusa. E invece, sto ancora aspettando le scuse da quella piccola parte della tifoseria del Milan e anche da qualche giornalista che ha espresso un giudizio morale su di lui, perché è facile poi fare la morale sugli altri... L’Italia è forse l’unico paese in cui i tifosi pensano di gestire le società o le scelte dei giocatori, questo all'estero non accade. In Italia si ha un po' di paura dei tifosi e dobbiamo uscire da questa cultura. Tutti hanno giudicato male Donnarumma, ma non hanno poi chiesto scusa. Voglio chiarire anche questa storia della fascia da capitano: noi non l’abbiamo mai chiesta, semmai ci è stata offerta".