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Gelido silenzio

Catania, adesso giù la maschera

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Inizia una settimana decisiva per il futuro del club etneo

Redazione ITASportPress

Il motivo della sconfitta pesante del Catania a Foggia, non può essere attribuito alla squadra, al tecnico Francesco Baldini o al dt Maurizio Pellegrino. Si è trattato di un default nervoso dovuto all'incredibile situazione societaria. Va detto però che i rossazzurri hanno dimostrato finora che non sono una squadra così debole dal punto di vista mentale. Ma non sono dei robot ed era normale che sarebbe potuto arrivare un crollo nervoso alla lunga, ieri accentuato dallo svantaggio iniziale. Sotto di cinque gol in 45', l’undici etneo ha reagito in maniera nervosa ma non logica. 

Senza colpe - Inutile in questa gara mettere ombre sul condottiero Baldini, visto che i problemi sono altri e non sono dovuti alla tattica. La brutta prestazione o l’atteggiamento sbagliato è normalissimo in un momento così infausto. I calciatori non percepiscono uno stipendio da mesi, ma anziché scendere in campo senza lottare o chiedere la rescissione a gennaio, hanno deciso di far fronte comune e di metterci tutta la loro anima per la maglia rossazzurra anche per ricambiare l'amore della tifoseria che è riuscita a colpire i giocatori.

La tempesta - Ma l'escalation di difficoltà è ormai insostenibile in questa terribile stagione. Si è passati dai disastri della Sigi, culminati con il fallimento del club la vigilia di Natale, alla tormentata cessione del ramo di azienda del club con due aste deserte e per finire l’offerta di un imprenditore con un passato tutto da decifrare nel mondo del calcio che per sancire ufficialmente l'inizio della nuova avventura dovrà presentarsi dal notaio per il rogito. Avrebbe dovuto farlo la scorsa settimana, forse lo farà in quella che è appena iniziata.

Il teatro - Il Tribunale etneo si è preoccupato di salvaguardare la storia sportiva, l’attaccamento dei tifosi e il legame tra squadra e città, impedendo in tutti i modi che potesse finire il calcio a Catania in questa stagione. Dopo l'assegnazione all'imprenditore laziale lo scorso 16 marzo, si è sentito e visto di tutto. Dichiarazioni fantasiose in conferenza stampa, le dimissioni del direttore dell'area sportiva, Maurizio Pellegrino e per finire in bellezza la settimana, una foto pubblicata sul profilo social nella pagina della nuova società che dovrebbe rilevare il club, con l’annuncio di un nuovo direttore generale del Catania a partire da luglio accompagnata da dichiarazioni da chi ancora non è ufficialmente il presidente. Ciliegina sulla torta, poche ore dopo la smentita del direttore generale annunciato su Facebook dal signor M. 

La disfatta - Una commedia tragicomica dunque ha accompagnato la squadra mentre preparava la delicata partita contro il Foggia. Il povero mister Baldini deve aver sopportato abbastanza nonostante il suo carattere forte da toscanaccio doc. Francesco è un uomo di calcio e farà tanta fatica a rimanere concentrato dovendo isolare i suoi da questi spifferi velenosi che arrivano dentro lo spogliatoio. La sua rabbia dopo il ko di Foggia è fortissima e anche  comprensibile. Sicuramente per tutelare i suoi ragazzi si è anche assunto la responsabilità di una sconfitta amarissima e purtroppo anche storica visto che il Catania mai aveva incassato cinque gol nel primo tempo dagli avversari. Allo Zaccheria si è fatto peggio del 6-0 di San Siro contro l’Inter, del 7-0 dell’Olimpico contro Roma e di quelle recenti con Monopoli e Vibonese per 5-0. Ma i calciatori vanno difesi perchè incolpevoli. Sappiamo con certezza che molti di loro hanno parlato con alcuni ex compagni di squadra del Latina e del Rieti per chiedere referenze sull’imprenditore laziale che vuole rilevare il club etneo. Inevitabile le preoccupazioni dopo aver chiuso la conversazione telefonica. 

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Certezze immediate - Il Catania attualmente è senza un padrone. Se non sai chi ti dà lo stipendio come fai a svolgere bene il tuo lavoro? Il Tribunale o la Federazione devono porre fine a questa vicenda grottesca con un club senza una proprietà a poche giornate dalla fine del campionato e con un esercizio provvisorio scaduto lo scorso 17 marzo. Chi tutela i calciatori e mister Baldini? Vanno presi provvedimenti immediati e qualcuno deve spiegare alla squadra, e anche ai tifosi che pagano il biglietto, come si andrà avanti. Bisogna fare anche presto perchè i ragazzi hanno bisogno di certezze. Senza queste rassicurazioni sarà inevitabile un secondo default nervoso dopo Foggia con il rischio che il campionato venga falsato. Non ci sta né in cielo né in terra che il Catania dei leoni indomabili subisca cinque gol dai rossoneri nel primo tempo. Aiutiamo questi ragazzi che stanno subendo queste ingiustizie. Non devono essere abbandonati al loro destino in questo modo. La maglia l’hanno sudata sempre, ma quando la situazione diventa così caotica, è normale che si perda la bussola. Basta umiliare i colori del Catania, una città intera e mortificare una tifoseria passionale. Adesso giù la maschera.  

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