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Catania, ai nuovi tre acquirenti fa gola solo Torre del Grifo

Torre del Grifo Catania

Il club etneo non è più appetibile come prima dopo essere finito in C

Redazione ITASportPress

Il Coronavirus sta sconvolgendo il mondo intero e anche il calcio avrà gravi ripercussioni da questa crisi sanitaria che, come a effetto domino, sta trascinando tutti i Paesi verso una recessione globale dagli effetti incalcolabili. È vero che l’intero sistema calcio, a livello globale, si trova sulla stessa barca di fronte al virus, ma nella prospettiva di un’inevitabile (e dolorosa) riduzione dei fatturati riuscirà a resistere meglio chi avrà i bilanci in ordine e il supporto degli azionisti.

MECENATI - La Serie C la reggono i mecenati che adesso avranno problemi con le loro aziende e non potranno più investire. Fatta questa premessa entriamo nello specifico relativamente alla cessione del Calcio Catania dove alle luce delle ultime novità sembra allontanarsi l'ipotesi di un passaggio di proprietà prima dell'estate. E' assai chiaro che viste le perdite, il lungo stop per colpa del Covid-19 e la prima manifestazione di interesse con fumata nera, tutto dovrà essere presumibilmente rivalutato su basi totalmente diverse. Il Comitato per la acquisizione del sodalizio di Via Magenta, coordinato da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino, ha inviato la manifestazione di interesse con offerta di acquisto che ancora deve essere nuovamente rivalutata da Finaria dopo il primo no e poi dai commissari incaricati dal Tribunale. Chiaro che i tempi si allungano visto che non si tratta di una vera offerta ma di una manifestazione di interesse.

SOLO TDG - Nel frattempo diversi imprenditori del centro-Nord Italia continuano a telefonare all'advisor scelto da Pulvirenti per gestire l’eventuale passaggio di proprietà. Ma questi investitori, fino a ieri tre, non sono interessati all'acquisizione del club ma l'unico obiettivo è Torre del Grifo. Da quanto trapela però da via Magenta, Finaria, holding proprietaria del club dell'Elefante, non vuole cedere la struttura e mette nel pacchetto anche lo storico club, oggi in C, campionato infernale dove non ci sono ritorni. Ecco perché una riforma della struttura dei campionati, con riduzione di almeno un terzo dei club di Serie C, è sempre più urgente. La mission sportiva della Lega Pro «presidiare il territorio per individuare e poi formare, al meglio, i talenti locali» va bene ma è necessario adesso che governo e politica debbano rivedere la legge Melandri in modo da indirizzare alla C maggiori risorse. Torre del Grifo è stato il vero socio di maggioranza del sodalizio del patron Pulvirenti negli ultimi tre anni visto che ha prodotto quasi 350 mila euro al mese. Naturalmente il post Covid-19 cambierà gli scenari visto che i protocolli svuoteranno le piscine e le palestre. Ma perchè il Catania non fa gola a nessuno se non alla cordata di Pellegrino? La Serie C a 60 squadre è un’impresa tecnicamente fallita. Ogni anno ciascun club spende il 50% più di quanto incassa, i debiti incidono per il 92% sul totale delle attività. Sarà difficile che ci sia un intervento di piccoli o grandi imprenditori che mai come in questo momento avranno ben altro da fare che correre dietro a un pallone. 

STIPENDI - La scorsa settimana i calciatori del Catania hanno inviato una lettera alla società chiedendo gli stipendi di gennaio e febbraio. Nelle ultime ore la questione si è sbloccata e a partire già da questa settimana la società inizierà a pagare gli emolumenti.

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