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CATANIA, al ritorno si parte a rilento. Quest’anno solito copione?

Di norma il Catania non ingrana a dovere a inizio girone di ritorno. Tanti i pareggi, qualche sconfitta, una sola vittoria. E contro il Monopoli?

Veronica Celi

Tragitto di solo ritorno. Il Catania cercherà di percorrerlo con lo stesso temperamento dell'andata. Punti, esaltazioni, capitomboli, risalite che hanno condotto, almeno per ora, i rossazzurri fuori dalla zona play-off. Salvezza precariamente nelle mani degli uomini di Pancaro che sembrano aver acciuffato l'obiettivo primario. Bisogna però uscire indenni dalle prossime 17 gare. E iniziare col piede giusto è doveroso. Il match contro il Monopoli domenica al "Massimino" rappresenta la prima occasione da non lasciarsi scappare. Il primo banco di prova presso il quale riscuotere i tre punti-ipoteca in vista della permanenza in Lega Pro. Ma i pronostici girano a sfavore degli etnei, se si pensa che negli ultimi 9 anni l'esordio al secondo round, di qualsiasi campionato si tratti, non è stato dei migliori.

Sfilza di pareggi rossazzurri al ritorno. Debutti insoddisfacenti, soprattutto quando incombe la minaccia della retrocessione. Emblematico lo 0-0 contro il Parma nel 2008, con Baldini in panchina. L'anno seguente, contro il Genoa finisce 1-1. Rimonta rossoblu dopo il gol di Martinez. Provvisori vantaggi siciliani sfumati anche in casa della Sampdoria nel 2010 (1-1, Llama per gli etnei), col Chievo nel 2011 (1-1, a segno Maxi Lopez) e contro il Parma nel 2012 (1-1, Bergessio fa la sua parte). In A, però, anche prime al sapore di sconfitta. La più leggera? Quella al cospetto del Cagliari nel 2007, al ritorno in massima serie. Suazo di rigore è l'artefice del successo esterno dei sardi. Le più pesanti? Nel 2014 la Fiorentina ammaestra un Catania alla disperata ricerca di risultati positivi, rifilandogli un 3-0 che Maran - nuovamente alla guida di Monzon&Co. - e addetti ai lavori difficilmente dimenticheranno. Preludio al declassamento dei rossazzurri in B. Gennaio 2015: altro scenario nefasto. Proprio tra i cadetti, la compagine allenata da Marcolin crolla a Lanciano (3-0). Un'unica vittoria rimbomba, invece, come una voce nel deserto, ed è pienamente compatibile con la stagione dei record. Nel 2013 Gomez piega la Roma, davanti a un pubblico delirante. Specchio di prestazioni convincenti, coesione e ottavo posto.

E quest'anno? Gli etnei riusciranno a far buon viso a cattive... statistiche? Suona quasi come un obbligo, se si considera che le battute iniziali del girone di ritorno anticipano il finale. Fase di passaggio, che prevede l'inserimento di nuovi innesti, e il trasferimento altrove di vecchie guardie. Bisogna, dunque, attendere che i neoarrivati si integrino adeguatamente, e che si tappino i buchi lasciati da chi andato via. La sosta può giocare un ruolo insidioso, con annessa perdita di concentrazione e forma. La preparazione atletica, però, può compensare lacune ed errori più frequenti in precedenza. Insomma, è nel secondo tempo di un lungo e faticoso campionato che fuoriescono top e flop. Così il "the end" comincia a prender forma già da adesso, che si tratti di un cammino volto al raggiungimento di mete ambiziose o alla portata. Necessario, dunque, montarlo senza sbagliare colpi o perdere pezzi.

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