Il futuro

Catania, aspettano Godot e la giostra al Massimino

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I tifosi attendono che un serio investitore si faccia avanti

Redazione ITASportPress

La decisione su quale sarà la società indicata dall'Amministrazione comunale di Catania alla FIGC per ottenere il titolo sportivo in serie D arriverà. Al momento all'orizzonte non ci sono investitori importanti come il cavaliere Arvedi che ha portato in A la Cremonese. Probabilmente, nel corso della riunione del Consiglio Federale che si terrà il 18 maggio, si potrebbe discutere del contributo a fondo perduto che dovrà versare la futura società rossazzurra.

ASPETTANDO GODOT - A Catania intanto si attendono i progetti che al momento non sono pervenuti. L'amministrazione comunale etnea procederà a suo insindacabile giudizio alla valutazione delle proposte ricevute, verificandone la completezza e adeguatezza, ai fini dell'accreditamento della società presso la FIGC restando inteso che l'accettazione spetterà esclusivamente al presidente Gabriele Gravina. "In questo momento solo pochi movimenti" ha affermato l'assessore allo Sport del Comune di Catania, Sergio Parisi ai microfoni di Itasportpress. Ci può stare che non ci sia la fila visto che qualche investitore interessato a entrare nel mondo del calcio sta alla finestra seguendo playoff e playout di Serie B e Serie C e magari attende di capire quale piazza farà il salto di categoria e quale lo farà all'indietro.

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APPALTI PER IL PALLONE - L'amministrazione comunale, che vive di burocrazia, attende che qualcuno si palesi. C'è un tantino da capirli questi amministratori, visto che quando predispongono un bando per la costruzione di una strada o di una scuola, attendono le offerte da tutta Italia. Per loro il bando è una comunicazione pubblica ma nel calcio, purtroppo, non è così. Il sindaco di Catania, l'assessore allo Sport e o chi per loro, non hanno ancora capito che devono andare a cercare i compratori, devono stimolarli e non pensare a come fare meglio la manifestazione d'interesse alzando il livello di protezione. Il sindaco Salvo Pogliese, o chi per lui, deve cercare chi vuole investire alle pendici dell'Etna ma non strozzarlo con una procedura che mira solo alla sicurezza.

FIDEIUSSIONE - A chi investe non si deve sottrarre liquidità perchè chi fa business nel calcio ha bisogno di liquidità. Se a chi parteciperà alla manifestazione di interesse per il Catania  viene chiesta una fideiussione di un milione di euro e gli 800 mila euro che vanno alla FIGC per il pagamento del contributo a fondo perduto. si sta sottraendo a un progetto che necessità liquidità propio la liquidità. Non è un appalto per la costruzione di una strada o di una scuola di 10 milioni di euro che produce reddito all'imprenditore e dunque è giusto chiedere la fideiussione di uno o due milioni. Questo è concepibile ed normale perchè è diversa la visione del progetto e l'obiettivo da raggiungere, ma il calcio è un'altra cosa.

LA GIOSTRA AL MASSIMINO NON LA VOGLIAMO - Purtroppo il fallimento del Catania ha determinato l'intervento della politica, e difatti l'unico soggetto che la FIGC individua, è il sindaco della città senza calcio. La FIGC poi accompagna con suggerimenti il primo cittadino nel procedimento ben sapendo che perverranno nel suo ufficio progetti farlocchi con le giostre, da mettere nel caso del Catania allo stadio Massimino, e quelli invece sostanziosi e concreti. L'amministrazione comunale deve individuare questi progetti e soprattutto il soggetto in grado di appassionarsi alla città di Catania. Lo deve andare a cercare, lo deve pregare, l'investitore che ha una lunga solvibilità come il cavaliere Arvedi di Cremona. Deve avere disponibilità come azienda questo investitore che deve fare calcio a Catania. La manifestazione d'interesse probabilmente sarà pronta a inizi di giugno ma la FIGC prima della fine luglio non ratificherà alcun provvedimento.

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