Il nuovo Catania di Ross Pelligra si affida al ds Antonello Laneri che sarà ufficializzato nelle prossime ore dopo la conclusione dei colloqui che si stanno tenendo a Roma. Chi lo conosce bene è l'ex centrocampista del Catania, Davide Baiocco che ai microfoni di Itasportpress.it traccia il profilo del dirigente siciliano.


Esclusiva
Catania, Baiocco: “Laneri sarebbe dovuto arrivare prima. Con lui 4 anni assieme”
"Conosco Antonello da 15 anni e con lui ho condiviso alcune avventure calcistiche a Siracusa e ad Agrigento. Lui era direttore sportivo e io calciatore. Voleva portarmi subito a Siracusa dopo la fine della mia avventura a Catania. Laneri è un grande conoscitore di calcio, una persona molto umile e di poche parole. Conosce il calcio benissimo e riesce a trovare le competenze giuste con un grande rapporto qualità prezzo perchè conosce le persone e i suoi valori. Ha giocato a calcio ed ha acquisito le esperienze giuste anche in ambito giovanile. Inoltre conosce quasi tutti i dirigenti di club di Serie A e B ed è una persona rispettata. A Siracusa con pochi soldi abbiamo fatto bene grazie alle sue idee e alle sue capacità. E' un grande lavoratore e vive di calcio, dunque se sarà lui il nuovo direttore sportivo del Catania sarà una risorsa importante. Io avrei visto bene Laneri a Catania già da diversi anni".
Davide ti aspetti una chiamata da Laneri?
"La società che sta nascendo mi sembra abbia intenzioni serie. Conosco Grella per averci giocato, ed è un bravo ragazzo, umile e serio. Bisogna però dare tempo alla nuova società perchè non può arrivare tutto subito. Bisogna programmare tutto da zero e la strada non è in discesa ma con la competenza si può andare avanti. Detto questo se mi chiamasse Laneri risponderei che mi piacerebbe allenare perchè voglio un'esperienza di campo. Per Catania potrei anche accettare di fare il responsabile del settore giovanile ma allenare è il ruolo che prediligo".
Quali sono i tuoi modelli?
"Mi piace vincere attraverso il gioco e infatti ho "rubato" da tutti i miei ex allenatori propositivi. Non voglio essere allenatore di una squadra che in campo non ragioni e improvvisi, mi piace che un calciatore si prende in campo le responsabilità e esprima tutto il suo potenziale nel mio calcio offensivo. Non farò mai un calcio speculare tipo prima non prenderle. Ho studiato tanto guardando anche all'estero, in Spagna in Olanda all'Ajax. Ho seguito Mourinho, Guardiola, Bielsa e Klopp".
Come ci si comporta con i giovani?
"Il mio obiettivo è quello di migliorarlo e non di sfruttarlo per il risultato il giovane. Vorrei renderlo migliore ogni giorno sia come uomo che come calciatore".

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