"- - La metamorfosi del Catania che punta ad acciuffare il quarto posto in classifica negli ultimi 90’ di Serie C, e poi recitare un ruolo da protagonista nei playoff, si può racchiudere in alcuni punti. Il tecnico Francesco Baldini ha individuato le soluzioni migliori per esaltare il gioco e per dare continuità ai risultati. La promozione di Maldonado titolare; il 4-3-3; l'ampiezza in fase di possesso; la mentalità e il gruppo. Ai microfoni di Itasportpress il tecnico etneo ha fatto le carte al suo Catania e svelando il nome di un suo amico speciale.
Esclusiva
Catania, Baldini: “Qui per Tacopina. Sogno la B da dedicare ad un amico speciale. Sul futuro…”
I ragazzi di Baldini contro la Casertana hanno ancora una volta dimostrato di essere in gran forma
Mister il collettivo polivalente, con tutti e gli undici capaci di praticare sia la fase difensiva sia quella offensiva, uniti da un filo invisibile che è il gioco. Questa la sua ricetta per riaccendere il motore della squadra rossazzurra?
Intanto posso dire che seguivo il Catania in tv così come altre squadre di Serie C -afferma a Itasportpress.it Baldini-. Per il ritorno in panchina dopo l'esperienza di Trapani aspettavo una squadra competitiva per la categoria e Catania è stata una proposta intrigante, infatti ho detto subito di sì. Sono venuto con l'entusiasmo a mille ben cosciente di sedermi su una panchina di un club blasonato e ricco di storia. Ho fatto poco per riaccendere il motore facendo applicare semplicemente alcuni diversi concetti calcistici e lavorando sulla mentalità di questi ragazzi. Ho trovato calciatori intelligenti che hanno recepito subito i miei suggerimenti. L'esperienza che hanno alle spalle è stato un fattore determinante per l'assimilazione dei miei concetti basilari. Ho cambiato la metodologia di lavoro durante la settimana e i risultati sono arrivati. Nulla di speciale ma tanto lavoro.
A proposito, ci chiarisce meglio chi l’ha contattata: Joe Tacopina o Maurizio Pellegrino?
Ho ricevuto la prima telefonata dall'avvocato di Joe Tacopina -chiarisce Baldini a Itasportpress.it-. Sono stato a Roma, come sapete vincendo uno scudetto con l'Under 17, e Tacopina mi conosceva già. Dopo aver accettato l'invito dell'entourage dell'imprenditore americano a prendere il primo aereo per Catania ed aver sentito telefonicamente il direttore Le Mura e il direttore Pellegrino ho incontrato questi ultimi due a Torre del Grifo, avviando quindi la mia esperienza in rossazzurro. Sono ben lieto del fatto che sia stata una scelta condivisa ma il primo contatto, ribadisco, è stato con il legale di Tacopina.
La sua squadra non è monolitica, ma ci sono calciatori intoccabili?
Non mi piace neanche la parola "intoccabile" se parliamo di calcio. Per me titolari sono tutti i miei ragazzi poi magari guardo al minutaggio di ciascuno in ottica playoff e li alterno. Io ragiono su novantacinque minuti di gioco e la formazione iniziale la faccio sempre cercando di lasciarmi qualche alternativa importante che mi possa cambiare la partita. Sono un tecnico che con frequenza ricorre alle risorse della panchina e ne ricavo parecchio anche se è vero che nel calcio contano le scelte iniziali.
Catania momento più esaltante della sua carriera di allenatore. Ma se dipendesse da lei rimarrebbe anche la prossima stagione?
Ho avuto anche momenti belli allenando in Serie D il Sestri Levante ma anche la vittoria con l'Under 17 della Roma l'ho vissuta con entusiasmo. Ma da quando alleno i 'grandi', questa di Catania è la mia più bella avventura che non mi è stata regalata da nessuno ma è frutto di una lunga e importante gavetta. Rimarrei a Catania sicuramente anche per conoscere da vicino il sostegno caloroso e passionale dei tifosi che ho ammirato solo da calciatore quando sono sceso in campo al Cibali con le maglie del Napoli e del Genoa. In Liguria anche se per breve tempo ho avuto come compagno di squadra Peppe Mascara. Qualche telefonata mi è arrivata da altri club, ma per adesso non penso alla prossima stagione ma a finire nel migliore dei modi questa. La priorità per il futuro è il Catania ma non dipende solo da me ma dalla società. Io comunque ci sono.
Con lei in panchina cinque vittorie e una sconfitta: è giusto sognare la B?
Sono un sognatore di professione lavorando sodo per realizzarli. Ho una squadra che mi permette di continuare a sognare e il lavoro che stiamo facendo i ragazzi lo stanno metabolizzando bene. Nel calcio può succedere di tutto quindi alla B ci spero. Importante però che lo spirito collettivo della squadra nei playoff rimanga identico a quello di adesso.
Se dovesse portare il Catania in B avrebbe un voto da sciogliere?
Ho perso un amico a causa del Covid che è Fausto Gresini (ex pilota, due volte iridato, e manager dell'omonimo team morto a 60 anni ndr). Io lo sento vicino ogni giorno e ho trovato il Catania dopo una settimana dalla sua morte. Forse mi aiutato lui e a queste cose ci credo tantissimo. Vorrei tornare dopo i playoff nei luoghi dove stavamo insieme con Fausto magari dopo aver realizzato il mio sogno con il Catania. La vittoria la dedicherei a Fausto con il quale condividevamo una passione comune dai tempi dell'Imolese, squadra che allenavo. Nella mia vita ho avuto tanti lutti ma quello di Fausto Gresini mi ha segnato e addolorato moltissimo. Era una persona speciale che ha regalato tanti sogni a molta gente.
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