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Passo falso

Catania, bisogna allargare il collo dell’imbuto. Lodi non è un peso se…

Catania, bisogna allargare il collo dell’imbuto. Lodi non è un peso se… - immagine 1
L’uscita di scena dalla Coppa Italia dopo i calci di rigore contro la modesta Sancataldese ha lasciato d’umore nero tutta la truppa rossazzurra

Redazione ITASportPress

Non è stata una sconfitta indolore. L’uscita di scena dalla Coppa Italia dopo i calci di rigore contro la modesta Sancataldese ha lasciato d’umore nero tutta la truppa rossazzurra. Catania che ha faticato anche perché l’avversario non è praticamente mai uscito dalla propria metà campo e quando l’avversario rinuncia a giocare, è più difficile essere brillanti. Il campionato del Catania sarà il tentativo di allargare il collo dell’imbuto. In attesa della risposta della squadra sul campo in campionato, non bisogna essere preoccupati adesso anche se non bisogna dare nulla per scontato. 

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Gambe pesanti - Il Catania nella prima partita ufficiale dopo 18 giorni di lavoro ha mostrato cose buone altre meno. La squadra non era brillante per i carichi di lavoro e ha faticato a esprimere una manovra accettabile. Un Catania per lunghi tratti legnoso e impacciato con un giro palla lento e che non ha sfruttato l’ampiezza. Siamo all’inizio, si vede che a Ragalna stanno ancora lavorando e che certi meccanismi devono essere messi a punto ma è anche giusto iniziare la prima seduta di autoanalisi della stagione per riflettere su tutto quello che ha combinato per vincere contro un avversario tecnicamente troppo inferiore. Ma dal cuore grande.

Identità - Ma in futuro c’è da aspettarsi un Catania con un ritmo più alto che esprima gioco corale e imprevedibilità visto che il mister Ferraro ha giocatori da urlo come Lorenzini, Lodi, De Luca, Sarao, Giovinco, Russotto e Litteri, veri califfi per questa categoria insieme a tanti talenti pronti a mettersi in evidenza. A Ferraro il compito di costruire una squadra che abbia varietà di manovra, partecipazione collettiva, entusiasmo. Pochi punti di riferimento per gli avversari, velocità di esecuzione, strappi, triangolazioni. Siamo all’inizio della stagione, c’è tempo per le correzioni. Però bisogna capire gli errori commessi al “Mazzola” contro la Sancataldese e cercare di non ripeterli. Diamo tempo al mister prima di trarre giudizi definitivi e affrettati. 

Lodi non è un problema se... - Tutti si aspettavano che il Catania chiudesse la pratica e vincesse in modo largo ieri. Ma la Serie D è questa e i rossazzurri si troveranno avversari bramosi di fermare la squadra "ammazza" campionato. Ecco allora che Giovanni Ferraro deve stringere i tempi per portare la squadra a un livello di forma e a un gioco accettabile per le ambizioni stagionali, che sono alte visto il mercato che è stato fatto e che deve ancora completarsi per alzare ancora di più il tasso tecnico.  Lodi in cabina di regia è un lusso (è già “mentalizzato" per la D a differenza di altri big) ma sappiamo bene che il buon Ciccio non è un lottatore e non può rincorrere l’avversario. Ad Acireale aveva chi gli copriva le spalle ed erano sia i tre difensori ma soprattutto i centrocampisti di quantità Garetto e Cristiani. Rizzo ha qualità d’incontrista e in mezzo garantisce robustezza, filtro e solidità, ma Lodi nell’impianto di Ferraro ha bisogno di altro sennò va in difficoltà come è successo ieri. Certo la disorganizzazione emersa in molti frangenti della gara ne ha compromesso il rendimento ma spetta al mister costruire un centrocampo per sfruttare le doti e le capacità balistiche di Lodi. 

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Il gol - L’attacco è rimasto a secco e non è un bel segnale. L’ idea di Ferrero è quella di servire frequentemente Sarao dalle due corsie laterali o sfruttare la verve di Giovinco trequartista. Ieri però questo non c’è stato e l’ex attaccante del Gubbio è apparso spesso fuori dal gioco e molto isolato: coinvolgerlo di più è indispensabile. Con lo spirito giusto e il lavoro quotidiano il Catania può togliersi tante soddisfazioni. Ma serve pazienza. Ma bisogna ricordarsi che per la corsa alla Serie D chi segna sogna.