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Serie D

Catania, c’è un motivo se la sinfonia è perfetta e il Lamezia non può…

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Il Catania è un'orchestra perfetta con una nota più alta...

Redazione ITASportPress

Specchiarsi a inizio stagione per scoprirsi la più bella del reame in Serie D è esercizio non consigliabile. Ma qui non siamo di fronte a una meteora, a un momento fortunato, perché questo Catania è un progetto di grande squadra. Le statistiche dicono tanto e fanno sì che oggi la Banda Ferraro abbia numeri di valore assoluto. I rossazzurri dopo 7 gare hanno 5 punti di vantaggio sulla seconda in classifica che è il Lamezia Terme quindi si può parlare di fuga. Bisogna accelerare ancora. Ora o mai più per salutare tutti e poter pensare anche alla prossima stagione.  

La scia Hanno fatto 17 gol in sette partite realizzati tutti contro squadre sicuramente assai scorbutiche perchè tutte hanno pensato a chiudere gli spazi rendendo complicata la vita al Catania che spesso ha segnato nella ripresa. Un cammino perfetto finora degli etnei riuscito solo al Palermo, annata 2019/20 sempre in D. I rosanero vinsero 10 partite consecutive perdendo alla undicesima giornata contro il Savoia al “Barbera”. Ma qui non si tratta di battere record, piuttosto di analizzare come si è fatto 17 gol. 

La giostra del gol Questo Catania bello e anche potente il gol sa prenderselo di testa e capitalizzando l’aggressione alta, con la velocità che parte per via esterna o centrale e poi con i triangoli di tecnica sopraffina in area di Sarno e Sarao e in più ci sono i rigori, conquistati da una squadra che in area ti arriva da tutte le parti e vanta una miriade di uscite per far gol. A conferma di questa capacità di arrivare alla porta avversaria da ogni parte con 11 marcatori stagionali, sono tutti i reparti che contribuiscono ad assommare i 17 gol in 7 partite.

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Panchinari? No grazie E nella crescita esponenziale di una squadra nuova (più di 26 gli elementi aggregati in estate al gruppo di Giovanni Ferraro) c’è da evidenziare che in questa squadra ben 8 reti (quasi il 50 per cento) sono arrivate dalla panchina. O meglio scrivere, per non fare arrabbiare il mister: dai titolari dell’ultima mezz’ora. Non è particolare da poco. Perché una delle peculiarità di questa squadra, che la rende potenzialmente inestimabile, è quella di saper cambiar spartito e orchestrali durante la stessa partita con il direttore Ferraro capace di variare ritmo e solisti per raggiungere la vittoria (7 su 7 gare in un solo mese) come una sinfonia. Questo perché il direttore d’orchestra sa sempre che musica vuol suonare e i componenti hanno condiviso l’impostazione. Non è semplice ottenere sempre il massimo da chi subentra, perché magari sperava di giocare titolare. Ma questo modo di alternarsi, per tenere sempre alti i ritmi della gara, fa diventare il Catania squadra competitiva capace di imprimere alle partite quell’intensità tipica di chi ha una mentalità vincente. Nessun avversario del Catania ha queste capacità non avendo la stessa profondità di rosa dei rossazzurri.

Voglia di divertirsi E poi c’è questa fame, questo sacro furore che Ferraro ha invocato in estate sperando di poter alzare l’asticella ulteriormente per vincere il campionato. Oggi chi entra in campo vuol sempre dimostrare qualcosa e si diverte a farlo. A questo Catania non manca proprio nulla.

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