ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

Futuro rossazzurro

Catania, ecco la sfida che sa di “Clamoroso al Cibali!”

Catania, ecco la sfida che sa di “Clamoroso al Cibali!” - immagine 1
Il Catania con i capitali esteri vuole rilanciarsi e in futuro competere con il calcio del Nord

Redazione ITASportPress

La sfida al calcio del Nord è cominciata. Il Sud vuole tornare a recitare un ruolo importante nel panorama calcistico italiano dopo anni di assoluto anonimato dove il dominio del Nord è stato totale e schiacciante. Nelle stagione 2008-2009, in Serie A c’erano cinque squadre meridionali su venti: Catania, Lecce, Napoli, Reggina e Palermo. L’anno successivo erano quattro: Bari, Catania, Napoli e Palermo. Meglio ancora andava alla fine degli anni Settanta, con sette squadre del centro Sud su sedici partecipanti: Avellino, Cagliari, Catanzaro, Lazio, Napoli, Roma e Pescara. E ci sono anche regioni come Basilicata e Molise che non hanno mai avuto un club in Serie A. 

Non solo asse Milano-Torino - Ma oggi il vento è cambiato e la Sicilia vuole incrinare la supremazia del dominio delle squadre del Nord e stavolta ci proverà con altre armi rispetto al passato: i capitali esteri. I fondi potranno avere un ruolo fondamentale per la diminuzione della forbice tra Nord e Sud visto che le proprietà straniere stanno investendo non solo a Milano. La sfida per il futuro è questa. Adesso bisognerà attendere i risultati delle prime proprietà straniere nei club di provincia per capire il calcio che verrà. 

Catania, ecco la sfida che sa di “Clamoroso al Cibali!”- immagine 2

L’attesa - Catania e Palermo possono oggi pensare di poter andare in Serie A per rimanerci e non come successo in passato per brevi periodi e poi sprofondare. Il Palermo del City Football Group e il Catania di Pelligra Group hanno tutto per cambiare la mappa calcistica del Paese con la Sicilia che in futuro in Serie A potrebbe essere più rappresentata cancellando quelle rare incursioni con i club legati a imprenditori locali a cui vanno dati i meriti di aver portato il calcio del Sud ai massimi livelli. Ci riferiamo in particolare a Antonino Pulvirenti a Catania e Pietro Franza a Messina. Era il tempo delle cicale, si poteva fare, ma oggi con l’ indice di liquidità, tutti i club sono costretti a fare i conti.  

Il valore del pubblico - Catania e Palermo hanno anche le risorse e le strutture che vanno però potenziate. Non è possibile che una parte dell’Italia celebrata in tutto il mondo per le bellezze con un boom sul piano turistico, a livello internazionale, non sia quasi mai riuscita a produrre un riflesso immediato nel settore sportivo a livello mondiale. Fino a pochi giorni fa sembrava impossibile attirare l’attenzione di investitori di livello internazionale, quelli che fanno svoltare i conti del settore commerciale di un club. Ma adesso si volta pagina: i fondi di investimento e gli uomini d’affari hanno intravisto le possibilità di crescita e i tifosi del Catania e del Palermo, che per passione valgono quelli del Nord, potranno produrre introiti importanti. Bisogna dare anche un valore al pubblico e pensare anche alla distribuzione delle risorse perchè Cremona o Monza, che meritano la Serie A, hanno numeri nettamente più bassi di Catania e Palermo. Sarebbe bello se fosse considerato il peso specifico di questo fattore per le due siciliane. 

 

La sfida -  Il calcio è cambiato ma la conservazione del sistema di un tempo, del calcio della gente, non va snaturato. Bisogna restare legati al territorio e insieme guardare altrove. Il calcio siciliano sostenuto dai capitali esteri, dovrà fare di tutto per mettersi in scia a quello del Nord. Una bella sfida tutta da vivere dal sapore per Catania del "Clamoroso al Cibali!".

Catania, ecco la sfida che sa di “Clamoroso al Cibali!”- immagine 3