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Catania in vendita, ecco perchè la base d’asta potrebbe rivelarsi decisiva

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Si spera che l'asta venga aggiudicata al più presto ma bisogna trovare un investitore importante

Redazione ITASportPress

Quando una società calcistica fallisce, come successo al Catania il dispiacere è soprattutto per la tifoseria, perché sono loro i più penalizzati. E’ vero che i club di calcio sono da anni società per azioni, ma al contrario di un’azienda, un fallimento non cancella la storia, i ricordi, i colori sociali e soprattutto l’amore della gente. Negli ultimi vent'anni è successo alla Fiorentina, al Napoli, al Torino, al Parma, al Perugia, al Bari, al Cesena, alla Reggina, al Palermo, alla Salernitana, al Venezia, allo Spezia e al Chievo di essere dichiarati falliti. Adesso il popolo rossazzurro confida che qualcuno sia in grado di prendere in mano le redini del Catania e riportarlo ai livelli in cui merita e che gli compete, ossia in serie A.

MERCATO - Il Catania Calcio dichiarato fallito il 22 dicembre scorso dalla sezione fallimentare del Tribunale etneo, va avanti con l'esercizio provvisorio fino al 28 febbraio. Ora spetterà ai tre curatori predisporre l’asta del titolo sportivo ma bisognerà fare presto visto che chi rileverà il club dovrà anche avere il tempo di rinforzare la squadra che potrebbe indebolirsi se, come pare certo, molti calciatori decideranno di andare via durante la finestra della sessione invernale. Per loro non sarà facile ottenere l'autorizzazione dai curatori di abbandonare la nave, ma si sa che nel calcio spesso prevale la volontà del calciatore.

ASTA LA VISTA - Il tempo dunque è decisivo per la vendita del club. C'è un precedente di un club importante andato in default e risorto in pochi giorni: il Tribunale di Ascoli Piceno dichiarò fallito l’Ascoli 1898, gravato da debiti per oltre 35 milioni, il 17 dicembre 2013 e la presentazione del bando d’acquisto del ramo sportivo del club bianconero arrivò in tempi brevissimi. Nella elaborazione ispirata alla vendita senza incanto, si decise di accettare le offerte entro il 6 febbraio 2014. Il prezzo base fu di 860.000,00 euro e due giorni dopo fu aggiudicata l'asta. A Vicenza nel 2018 tra il fallimento del club e l'aggiudicazione del bando passarono tre mesi.

PREZZO BASE D'ASTA - E' praticamente impossibile, tornando alla vicenda Catania, che si aggiudichi l'asta prima che finisca il calciomercato e di conseguenza la futura proprietà dovrà proseguire la stagione di Serie C con l'attuale organico più qualche giovane in prestito che potrebbe arrivare. Il Catania al momento è al tredicesimo posto in classifica con 24 punti e nei prossimi giorni subirà una seconda penalizzazione che lo porterà in zona playout. Si spera che oltre al partente Ceccarelli non vi siano altri calciatori importanti che decideranno di andare via.

INVESTITORI - Sul fronte investitori, è inutile ipotizzare oggi chi presenterà l'offerta se sarà un gruppo milanese, veneto, romano o catanese. Si muove qualcosa sotto traccia ma è davvero poca cosa. Sicuramente la base d'asta potrebbe determinare una prima selezione perchè averla troppo bassa consentirebbe a chiunque di mettersi in gioco, alzarla invece produrrebbe una importante scrematura togliendo di mezzo i titolari di svariate aziende, che risultano poi inesistenti agli indirizzi risultanti dalle iscrizioni della Camera di Commercio e che spesso si fanno avanti per acquistare una squadra di calcio. Qualora ci sia una sola offerta, il futuro Catania verrà aggiudicato all’offerente al prezzo base d’asta, mentre in presenza di più offerte verrà tenuta immediatamente una gara con rialzo. 

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