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La replica

Catania, Ferraù: “Pulvirenti inesatto. Tacopina ha perso investitori. Tifosi, i soldi…”

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L'avvocato torna a parlare dopo aver letto le parole di Pulvirenti

Redazione ITASportPress

Al quotidiano La Sicilia è intervenuto l'avv. Giovanni Ferrau' che ha replicato all'ex patron del Calcio Catania, Nino Pulvirenti ed ha chiarito alcuni aspetti della trattativa saltata con Joe Tacopina. Queste alcune dichiarazioni: "Quanto affermato da Pulvirenti è inesatto. La Lega Calcio non consentiva al Catania l’iscrizione al campionato 2020/21 se non avessimo rinunciato al concordato in continuità. La rinuncia non è stata una scelta ma un obbligo". 

FINARIA - Finaria era già fallita perchè era piena di debiti. Il Calcio Catania poteva salvarsi solo con fondi illimitati o con un investitore importante. La fideiussione rivendicata da Pulvirenti? La circostanza è vera ma non si tratta di un inadempimento. Abbiamo atteso il passaggio a Tacopina ma poi è saltato. Piano industriale? Non è stato presentato perchè si è subito pensato a salvare la matricola. 

SOLDI - Abbiamo commesso tanti errori bruciando tanti soldi, 6 milioni, sbagli da inesperienza. Non abbiamo ricapitalizzato per mancanza di fondi. 

TACOPINA - E’ andato via perchè con molta probabilità ha perso alcuni investitori. Il contratto preliminare sarebbe servito a Tacopina per ricercare nuovi investitori e forse i numeri, il periodo di pandemia e la lentezza delle risposte non l’hanno aiutato in questa ricerca. Poi ha preso la Spal ma sembrerebbe di una quota parte della società, non c’erano i numeri che aveva l’affare Catania per cui bisognava stanziare oltre 30 milioni. 

COLLETTA TIFOSI - I soldi sono stati destinati all’iscrizione. Col fallimento del Calcio Catania sarà difficile restituirli. 

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