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Piano salvezza

Catania, fondo rebus ma fornitori in fibrillazione per il 16 novembre

Catania, fondo rebus ma fornitori in fibrillazione per il 16 novembre - immagine 1

La SIGI si presenterà giorno 16 novembre davanti al giudice con un progetto con il fondo inglese

Agatino Santapaola

Giornata febbrile in casa SIGI con il presidente Giovanni Ferrau' che lavora per evitare il fallimento del Catania Calcio. Ieri il legale catanese ha annunciato l'interlocuzione in corso con un fondo inglese che anticiperà anche parte dei soldi che servono per pagare gli stipendi. "Entro mercoledì mattina pagheremo gli emolumenti con soldi di soci SIGI e degli investitori esteri. In caso di fallimento rifonderemo noi di SIGI l'investitore estero" ha detto ieri Ferrau'.

SCOGLI E MONTAGNE - Pare che lo scoglio stipendi sia stato superato con un accordo di programma con gli esponenti di questo soggetto giuridico. I giocatori dunque riceveranno gli emolumenti entro domani. Ma ci sono altre due montagne da scalare. Una è la richiesta di sequestro preventivo da parte della Curatela della Catania Servizi e oggi il giudice si è riservato ponendo il procedimento in decisone che potrebbe arrivare entro 7 giorni. L'altra montagna è l'istanza prefallimentare della Procura del giorno 16 novembre. In quella data la SIGI potrebbe presentarsi davanti al giudice con gli stipendi già pagati ai calciatori e l'interlocuzione in corso con il fondo estero. Ma basterà per ottenere che venga ritirata l'istanza fallimentare? Sembra improbabile ma al momento appare questa la strategia della SIGI che nella peggiore delle ipotesi potrebbe dire ai tifosi che è stato il Tribunale a far saltare un piano di salvataggio del club.

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FORNITORI SI AGITANO - "E' un accordo interessante ma i tempi sono ristretti per redigere il progetto speriamo di tramutarlo in fatti concreti. Questi investitori che ho trovato io cercavano un progetto importante in Sicilia e vogliono radicarsi nel territorio. Stiamo lavorando per trovare una soluzione immediata e poi programmare il futuro" ha ribadito Ferraù che si auspica che venga ritirata l'istanza fallimentare. Ma per arrivare a questa ipotesi positiva, è evidente che la SIGI deve portare almeno un contratto scritto con il fondo potendo convincere il giudice della bontà del piano. Ma questo soggetto giuridico inglese è disposto a rischiare di perdere soldi in presenza di una situazione così ingarbugliata? Di solito i fondi esteri, specie quelli inglesi, sono molto puntigliosi e in questo senso la due diligence è il tipico processo che viene effettuato da chi si presenta per acquisire un club di calcio. La SIGI corre anche il rischio concreto che il 16 novembre all'udienza ci siano tutti i fornitori che avendo saputo dell'istanza di fallimento già sono in fibrillazione. Sanno benissimo che potranno arrivare alla meta utilizzando una corsia preferenziale. Teoricamente potrebbe presentarsi all'udienza del 16 novembre anche un rappresentante dell'Agenzia delle Entrate ma al momento sembra una ipotesi lontana.

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