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Mondo rossazzurro

Catania, Grella tra il dominio di Tabbiani e il piano B di Ferraro 

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Il tema del giorno a Catania è il rebus allenatore
Redazione ITASportPress

Nel calcio i soldi sono molto, a volte moltissimo, ma non saranno mai tutto. Non hanno il potere di vincere campionati di Serie C, altrimenti la Triestina e il Crotone sarebbero già in B e invece gli alabardati si sono salvati al 94’ dell’ultima giornata, i calabresi invece sono stati eliminati ieri dai playoff dal Foggia. Eppure l’immissione di denaro comunque porta a costruire una squadra forte e di categoria. 

La strada Adesso “sostenibilità” è parola di gran moda nel calcio. Anche in piazza Spedini, attuale sede del Catania, si sente spesso questa parola magica. Che viene ripetuta anche da altre parti e così dove non ci sono dollari, sterline e petrolio, arrivano le buone idee per fare calcio. Molte volte è l’intuizione che compensa ogni esagerazione. Così la ristrutturazione del Catania che è uno dei progetti più affascinanti dell’estate calcistica sotto il vulcano, dovrà fare leva sulla sostenibilità. Ma non è un’opera semplice senza vivaio, scouting e infrastrutture.  


Le mosse In attesa che il club etneo si strutturi con vivaio, scouting e centro sportivo, si proverà a percorrere la via sostenibile che per Pelligra e Grella resta la premessa di ogni ragionamento. Adesso ci sarà però da fare i conti con i tanti rinnovi sparsi sul tavolo: da quello di De Luca, per cui filtra grande ottimismo, a quello di Sarao, già impostato. Poi c’è qualche ostacolo con Giovinco, Litteri e Lodi. Meno per A. Russotto. La dirigenza dovrà scegliere calciatori futuribili, con ingaggio ridotto, in grado di migliorare giocando. Grella ha ottenuto autonomia nelle scelte. In passato, qualche volta il mercato sostenibile ha fatto miracoli, altre volte ha condizionato (e tanto) tutta l’annata. Ma a Catania sanno già come muoversi. 

Quale Allenatore? Per il nuovo tecnico l’identikit è fuori da tempo: calcio aggressivo e propositivo e tanta dose di coraggio. Ed ecco che Luca Tabbiani incarna la filosofia giusta secondo Grella. Il mister di Genova ha incontrato il vicepresidente e sentito anche Laneri dopo il recente blitz a Milano. La società etnea è sempre più convinta della bontà del tecnico del Fiorenzuola che piace anche a tanti club di terza serie. Certo in Serie C quel tipo di gioco, molto bello a vedersi e anche produttivo, basato sull’aggressione alta degli avversari, sui recuperi palla immediati e sulle ripartenze fulminanti, richiede una condizione atletica ottimale. Se quest’ultima viene meno, ti smarrisci, il tuo gioco evapora, insieme alle certezze psicologiche. Nel corso di una stagione non si riesce a reggere quasi mai al massimo per nove mesi. Ecco perchè con Tabbiani a Catania servirà una rosa di 24 giocatori perfettamente intercambiabili viceversa si dovrà ripensare all’atteggiamento in campo.

Il piano BFerraro ha avuto successo con il “corto muso”. Il mister della promozione aveva un piano B e quando non poteva dominare il gioco riusciva a vincere con una strada alternativa. Dopo il vantaggio riusciva a riciclarsi trenta metri più indietro sul campo. E l’esito non è mai stato rovinoso. Insomma se ci si difende con ordine e accanimento nella propria metà campo, puoi fare male all’avversario con un calciatore veloce in campo aperto. Questo ti consente di giocartela e di respirare anche quando il calcio non bada all’estetica. E conserva la pericolosità. Del resto attaccare, attaccare e attaccare senza campo davanti potrebbe alla lunga risultare faticoso. Adesso toccherà a Grella scegliere se puntare ancora sul pragmatico Ferraro o sull’estetica dominante di Tabbiani. 

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