Da Marsala a Catania. La carriera da tecnico di Pasquale Marino è fatta di salite e discese, come è normale nella sua professione. Sornione, schivo, ma con la battuta pronta (celebre quella del 2010 quando disse di sua figlia "Ha il fidanzato e io non sono molto disponibile con lui. D'altronde: lui esce con mia figlia e io non dovrò mica dirgli grazie, no?), Marino, dopo un lungo periodo d'oblio ed esoneri, ha avuto la sua rivincita, nella profonda provincia settentrionale.
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CATANIA, il ritorno di ‘Don Pasquale’ Marino: “Preferisco un 3-3 allo 0-0”. La carriera e i numeri (VIDEO)
Da Marsala a Catania. La carriera da tecnico di Pasquale Marino è fatta di salite e discese, come è normale nella sua professione. Sornione, schivo, ma con la battuta pronta (celebre quella del 2010 quando disse di sua figlia “Ha il...
La stagione con il Vicenza è stata un piccolo capolavoro ma senza ciliegina sulla torta, cioè la promozione in Serie A. Presa la squadra veneta dal bassofondo della classifica, Marino ha plasmato un gruppo a sua immagine e somiglianza e lo ha portato fin al terzo posto. Il miracolo "veneto" però non si è materializzato sul più bello: eliminazione in semifinale per mano del Pescara. E il Catania, reduce da due anni da incubo, è tornato alla carica e alla fine ce l'ha fatta: Marino ringrazia, ma declina l'offerta di rinnovo dei veneti dopo aver tentennato tante volte. Troppo grande l'affetto verso il Catania e la Sicilia.
FORZA DEL GRUPPO E SPETTACOLO - La parabola calcistica di Marino come allenatore ha inizio proprio nell'isola. Dopo una carriera anonima, tra B e C, ha iniziato come mister a Paternò, cittadina in provincia di Catania. Il suo calcio incanta tanto da meritare le pagine dei quotidiani sportivi e non: addirittura l'Unità, con un sondaggio, elegge il suo calcio il migliore d'Europa. E se in campo Marino era un Pirlo ante litteram, tutta corsa e geometria, anche sulla panchina per il tecnico siciliano il primo credo era quello di proporre un calcio propositivo, riconoscibilissimo e marchiato a fuoco con la sua firma, fatto di possesso palla, corsa e occasioni da goal, ma anche di un rapporto sanguigno con i suoi giocatori. Marino gioca un calcio molto offensivo affidandosi prevalentemente al modulo 4-3-3 ma non disdegnando anche il più offensivo 3-4-3 con attaccanti molto mobili, ma anche attenti alla fase difensiva: una versione riveduta e corretta dello stile zemaniano tutta velocità e spettacolo.
IL GIOCO MIGLIORE D'EUROPA - "Meglio essere un grande attore in un piccolo teatro che un piccolo attore in una grande sala", disse in un'intervista a "La Repubblica" di qualche anno fa. E in effetti il miglior Marino lo abbiamo visto proprio in provincia, lontano dai bagliori delle grandi metropoli calcistiche. Nessun modo di fare da piacione o da primadonna, ma grande culto del lavoro e analsi approfondita degli avversari. E il suo atteggiamento non è mai cambiato nemmeno dopo i trionfi, nemmeno dopo le sconfitte: "Da calciatore ad allenatore il mio comportamento non è cambiato. Io ho fatto tanta gavetta per arrivare in serie A. Ce l' ho fatta vincendo campionati in D, in C2, dalla B alla A. Ho fatto dalle elementari all' università sempre cercando l' equilibrio e un calcio propositivo che piace alla gente. Preferisco un 3-3 a uno 0-0. Probabilmente per gli specialisti uno 0-0 è segno d' equilibrio, ma allo spettatore un 3-3 piace molto di più. Allo stadio l' emozione più grande è il gol anche se è chiaro che ti diverti di più quando vinci. Come si vince? Con la forza del collettivo e la voglia di divertirsi. Il bello del calcio, è giocare la palla, non rincorrerla. È noioso e deprimente inseguire gli altri per '90 minuti". Questa filosofia calcistica la porta anche a Foggia, già regno di Zemanlandia negli anni '90, riuscendo ancora a proporre un gioco spumeggiante e cogliendo anche una promozione in C1. Poi la prima delusione (l’esonero ad Arezzo) prima dell'approdo a Catania dove aveva già giocato come giocatore.
CATANIA ANDATA E RITORNO - Nell'estate di dieci anni fa Pulvirenti e Lo Monaco decidono di affidare a Marino la panchina per tentare l'approdo nella massima serie. Portandosi dietro Spinesi, De Zerbi e Del Core, il tecnico siciliano farà il 3-4-3. La squadra procede a ritmo alterno e solo dopo il passaggio al 4-3-3 si ha la svolta e la storica promozione in A. Il primo anno dei rossazzurri è a doppia faccia: girone d'andata straordinario, poi i tragici fatti di Catania-Palermo fanno precipatare i rossazzurri in classifica. La salvezza sarà conquistata solo all'ultima giornata nella gara contro il Chievo. Poi le strade tra Catania e Marino si separano. Lascia dopo 32 vittorie, 24 pareggi e 26 sconfitte tra A, B e Coppa Italia. Poi l'esperienza con l'Udinese e l'approdo in Europa. Dopo l'esonero con i friuliani per Marino inizia una parabola discendente che sembrava inarrestabile: dal terzo anno di Udine in poi, la ruota ha smesso di girare. Esonero in Friuli, esonero a Parma, esonero a Genova e Pescara. Vicenza lo ha rilanciato e ora di nuovo a Catania, in Sicilia, nella terra che più ama: "La Sicilia è tutto per me e quando sto fuori non vedo l' ora di tornare. Quando sono lontano l' apprezzo di più". E ora potrà di nuovo apprezzarla da vicino, augurandoci che potrà far riemergere il Catania dalle sabbie mobili in cui è piombato negli ultimi due anni.
LA SCHEDA
PASQUALE MARINO
LUOGO: Marsala (Trapani)
DATA DI NASCITA: 13 luglio 1962
Media punti da allenatore: 1,41
Quota successi da allenatore: 37,5 % vittorie, 28,2 % pari, 34,4 % sconfitte
Licenza: Licenza Pro UEFA
Modulo preferito: 4-3-3
LE SUE SQUADRE: Catania (nel 1994/95 – settore giovanile; nel 2005/06 – serie B; nel 2006/07 – serie A)Milazzo (dal 1997/98 al 1998/99 – C.N.D.)Ragusa (nel 1999/00 – C.N.D.)Paternò (nel 2000/01 – C.N.D.; nel 2001/02 – serie C-2)Foggia (nel 2002/03 – serie C-2; nel 2003/04 – serie C-1)Arezzo (dal luglio 2004 al febbraio 2005 e dall’aprile al giugno 2005 – serie B)Udinese (dal luglio 2007 al dicembre 2009 e dal febbraio al giugno 2010 – serie A)Parma (dal luglio 2010 all’aprile 2011 – serie A)Genoa (dal dicembre 2011 all’aprile 2012 – serie A)Pescara (dal luglio 2013 al febbraio 2014 – serie B)Vicenza (dal novembre 2014 – serie B)
LA SUA CARRIERA:1 promozione in serie C-2 (Paternò, 2000/01)2 promozioni in serie C-1 (Paternò, 2001/02; Foggia, 2002/03)5 sostituzioni (Arezzo, 2004/05; Udinese, 2009/10; Parma, 2010/11; Genoa, 2011/12; Pescara, 2013/14)4 subentri (Arezzo, 2004/05; Udinese, 2009/10; Genoa, 2011/12; Vicenza, 2014/15)1 promozione in serie A (Catania, 2005/06)
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