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CATANIA, l’ex Izco: “Ecco i momenti più belli della mia esperienza in rossazzurro”

Mariano Izco, ex centrocampista del Catania, nel corso di un’intervista a ‘La Sicilia’, ricorda così i cinque anni trascorsi in rossazzurro.

Andrea Carlino

Mariano Izco, ex centrocampista del Catania, nel corso di un’intervista a ‘La Sicilia’, ricorda così gli otto anni trascorsi in rossazzurro tra salvezze al fotofinish e record indimenticabili:

"Chi vive l’esperienza al Catania mai la dimentica. Ci teniamo sempre in contatto tra ex compagni. Ho creato un gruppo su WhatsApp. Siamo tutti connazionali e parliamo solo del club etneo. Hanno aderito Gomez e Spolli, che vedo spesso visto che gioco al Chievo, Almiron, che adesso è ad Agrigento. Barrientos e Alvarez scrivono dall’Argentina, Bergessio dal Messico. Questo conferma che un gruppo così unito non l’ho mai trovato, escludendo quello di cui faccio parte adesso".

Sul percorso del Catania in Lega Pro: "Leggo gli aggiornamenti in tempo reale sui social. Vedo pochissime immagini. Plasmati lo conosco benissimo. Ci sono ragazzi che giocavano nella Primavera ma ogni tanto si allenavano con noi: Ficara, Parisi, Di Grazia, Rossetti. 2016? Alla fine della stagione manca ancora molto. Non ci sono 20 lunghezze di distanza. Ma come dicono i dirigenti, bisogna ragionare un passo alla volta. Con un tifo appassionato e la voglia di riemergere, più in là si potrà parlare di rimonta centrata. Il salto di serie è difficile, ma a Catania può succedere di tutto"

Ed ecco ripartire la girandola di chicche ai tempi di Izco alle pendici dell’Etna: "La rimonta di Mihajlovic cominciata con la vittoria in casa della Juventus nel 2009 è solo un esempio. Eravamo a 9 punti, a meno tre dalla penultima. Il più bello  dei ricordi resta comunque la salvezza di Bologna, proprio contro il Chievo. In aeroporto al ritorno c’era talmente tanta gente - come se avessimo vinto lo scudetto - che per coprire i cento metri che mi separavano dal parcheggio in cui avevo lasciato l’auto ho impiegato un’ora e mezza. Chi era a quella festa ricorderà"

E sull’addio: "Scelta difficile da spiegare. Non è dipeso da me. Ma un giorno mi piacerebbe tornare a indossare la maglia grazie alla quale sono diventato calciatore. Sono esploso con Montella e Mihajlovic, mentre grazie a Maran ho mostrato miglioramenti netti. Infatti il mister mi ha voluto anche a Verona. Ho giocato con tutti i tecnici e mi porto dentro qualcosa di ognuno".

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