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La miccia In futuro però ci saranno più Picerno che Crotone sulla strada del Catania, ma crediamo che la squadra che ha in mente Tabbiani sappia come “distruggere” le avversarie. Se il Catania esprimerà il potenziale visto ieri, potrebbe ripetersi il copione: Chiricò crea la superiorità, assist per Di Carmine ed è già 1-0. Al Catania questo scenario tattico si vede bene. Tabbiani non gli chiede a Samuel di giocare spalle alla porta con il classico “dai e vai” macchinoso che innesca un esterno (o una mezzala). Per adesso ad innescare la miccia ci pensa Mino che semina gli avversari e li abbatte come birilli. Uno schema offensivo che permette di arrivare al gol: un’ala che semina il panico, un centravanti boa che inquadra la porta e una mezzala d’incursione: il Catania li ha nel 4-3-3.
Varietà Nessuno ha la varietà tattica di Tabbiani a centrocampo, interpreti che permettono diversi sistemi, anche se al mister forse gli manca però il regista. Ieri ha riproposto Rizzo play, ma va testato sul ritmo e sulla costruzione. Ladinetti invece ha tempi e frenesia di una regia più tecnica, ma è più compassato. L’ex Cagliari comunque può liberare il Catania dalla sabbie mobili della prima impostazione. Ladinetti vede il gioco, sa offrire filtranti, però spesso è vittima della sua lentezza. Se sapesse velocizzare e dare imprevedibilità sarebbe il top. Vediamo ora con il Monopoli fuori casa se la banda di Tabbiani suonerà ancora il rock.

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