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Catania, la Sigi sta giocando una partita che non potrà finire 0-0

(getty images)

E' corsa contro il tempo per salvare il club dal fallimento

Redazione ITASportPress

Il calcio italiano si è dato delle regole. Sarà ormai impossibile spendere soldi che non si hanno. Il Covid ha imposto la necessità di interventi strutturali che fermino la corsa alle spese folli. La pandemia ha fatto evaporare gli incassi, fatto fuggire gli sponsor facendo lievitare i costi dei club stimati secondo una prima proiezione, fra il 5 e il 10 per cento. Un giro vizioso: più spendi più vinci più ti indebiti. Una spirale che va fermata.

CORSA CONTRO IL TEMPO - Il Catania oltre alla pandemia è penalizzato per una situazione debitoria pregressa che supera i 50 milioni. La Sigi, che ha rilevato il club a luglio, non poteva certamente risolvere la situazione debitoria in poco tempo. Joe Tacopina sembrava l’investitore perfetto con una potenza di fuoco da 45 milioni. Era in pole avendo ottenuto anche un contratto di esclusività. Da mesi, l’avvocato è stato concretamente vicino a prendere il Calcio Catania, avendo firmato un contratto preliminare per l’acquisizione del club ed avendo successivamente garantito piena collaborazione. Chi conosce ottimamente gli ambienti economici statunitensi sa bene che le istituzioni finanziarie, i fondi e le società di investimento nordamericane siano piene di liquidità da investire. Una liquidità che proviene da prima che il Covid sconvolgesse le economie mondiali. E che ora ha necessità di essere investita perché, come dicono a Wall Street “il denaro fermo è denaro morto”.

IL PARADISO PUO' ATTENDERE MA NON I CREDITORI - Tacopina era lì ad un passo. Ma il closing che sembrava ormai vicino si è bruscamente allontanato. Da febbraio ad aprile fino alla fumata nera. Tacopina ha chiesto documenti ufficiali alla Sigi e poi l’omologa del Tribunale. Adesso il tycoon ha chiuso il rapporto con i soci della Sigi, ma quando sembrava aver abbandonato la pista quasi del tutto e perso i suoi 800 mila dollari anticipati per dare ossigeno alla società proprietaria del Catania, ecco che l’accorato messaggio dei tifosi etnei, che hanno inondato la posta elettronica dell’avvocato con l’invio di centinaia di email, tanto da paralizzargli il server, ha scosso Tacopina che si è rimesso alla finestra. Una piccola apertura c’è ma la Sigi nel frattempo sta giocando la partita più importante allacciando contatti con un gruppo maltese e un fondo estero. C’è poco tempo a disposizione per la Sigi visto che stipendi, creditori e iscrizione non attendono. Una partita dove bisognerà portare a casa il risultato pieno; lo 0-0 non è ammesso se si vuole allungare la vita al glorioso Elefante.

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