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Catania, la svolta di Baldini in piena notte e adesso… la Cima Coppi

foto Calcio Catania

Con Raffaele il freno a mano tirato ma con Baldini si vola

Redazione ITASportPress

"A Cava dei Tirreni seconda prova di forza del Catania di Francesco Baldini. Squadra attenta e compatta nel primo tempo, concreta e precisa nella ripresa. E il risultato è arrivato. Il Catania ci sta mettendo la testa e questo aspetto sta facendo la differenza unitamente alla maggiore voglia di combattere e correre dei calciatori etnei. Possibile che è bastato cambiare modulo per svegliare dal torpore una squadra addormentata? Il calcio è strano ma del Catania visto contro Palermo, Turris e Teramo a quello contro Avellino e Cavese c’è un abisso.

"LO SCATTO IN SALITA - E’ vero, i calciatori possono decidere le sorti di un allenatore. E Raffaele lo sa bene. Se il Catania ha inserito la sesta marcia lo capiremo le prossime settimane. Di certo, sembra di essere arrivati a quel punto di una tappa ciclistica in cui chi scatta non si volta più e spinge sui pedali perché l’attrazione della vittoria è maggiore di tutto, pure della fatica. Lo strappo è nei fatti: il Catania in 180’ ha subito appena un gol su rigore e messo in cascina sei punti. Ma la fotografia di una svolta concreta si vede nel gioco: tutti attaccano, aggrediscono, difendono. Nella valigia di Raffaele si vedevano 6 punti nelle sue ultime 7 gare, un sesto posto in classifica, un derby perso, alcuni singoli non all’altezza e molti dubbi di un equilibrio tattico precario.

"LA SVOLTA - Il Catania di oggi è un monolite. Ricetta semplice: svolta tattica e ritorno al 4-3-3. Come si è arrivati a un cambio così netto, rispetto a un mese fa? La risposta non è nei gol di Sarao. Anzi, quella è la costante. È il contorno che è cresciuto. L’asticella alzata di alcuni singoli è la prima delle spiegazioni: Giosa ha ritrovato il sorriso, Izco la fiducia, Dall’Oglio la capacità di correre avanti e indietro e segnare. Ma questo mini ciclo di vittorie con Baldini ha soprattutto un marchio di qualità: Russotto. Il numero 7 etneo sembra ringalluzzito, un vero leader della squadra. L’incrocio tra lui e il tecnico Baldini è determinante. Anche perché è avvenuto di pari passo a un cambio di mentalità di tutti i rossazzurri: oggi il Catania legge, sceglie, amministra e governa il tipo di partita che vuole interpretare. E lo spirito è totalmente diverso. Alla squadra etnea prima dell’inizio di questa mini serie vincente sono bastate poche parole di Baldini per recepire il messaggio.

"CERTEZZE E CONTINUITA' - La rivoluzione baldiniana è stata il passo più importante per ritrovare vecchi equilibri e ridare certezze alla squadra. In questo campionato ci sono stati tanti Catania: quello delle prime ventinove  giornate, con la difesa a tre e un centrocampo senza esperienza e una difesa lasciata troppe volte in balia delle ripartenze avversarie. E poi quello di oggi, che ha preso forma praticamente a poche ore dal match contro l’Avellino (3-1). In piena notte.

"UOMO CHIAVE E LA CIMA COPPI - Baldini ha avuto il coraggio di fare una inversione a U. E allora indietro tutta, col ritorno al 4-3-3 simbolo dell’ascesa dell’Elefante sul massimo campionato di calcio italiano. L’effetto del ritorno al passato è stato subito tangibile, non solo nei risultati. E non era soltanto una questione di uomini, ma di riferimenti in campo. Maldonado è tornato a fare il playmaker davanti alla difesa, abbassando il raggio d’azione nel doppio compito di regista e interditore. Dall’Oglio ha ritrovato da mezzala il piacere di tuffarsi nello spazio, di presentarsi con maggiore lucidità in zona-gol visti i compiti di copertura meno dispendiosi. E come lui si sono rivisti lampi dell’usato sicuro Izco. Almeno fino all’ultima evoluzione del sistema, che oggi si presenta più offensivo ed equilibrato che mai. Con il ritrovato Russotto largo a sinistra, il Catania si è scoperto letale su entrambe le fasce e l’effetto sorpresa dà più libertà anche ai terzini. E’ lui l’uomo chiave e il numero 7 ci ha messo parecchi turni di campionato a prendersi il Catania, ma ora è l’elemento di qualità che serve ai rossazzurri per la salita più dura. Ma questa squadra sta dimostrando che ha il passo di uno scalatore che non sente la fatica e vuole conquistare la Cima Coppi. 

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