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Serie C

Catania, le due facce della squadra in campionato. Cosa dicono i numeri

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Dopo 20 giornate è possibile fare una riflessione sulla squadra

Redazione ITASportPress

La sconfitta casalinga contro il Monopoli ha peggiorato lo score del Catania al Massimino. Al di là della serata funesta di mercoledì scorso per la decisione del Tribunale, la squadra pugliese in campo ha mostrato più organizzazione di gioco dei confusionari catanesi. Nel girone di andata la squadra, almeno fino a novembre, ha dato il meglio di sé quando ha fatto la valigia. Sì, viaggiare: è stato il motto della squadra di Luca Moro, a proprio agio per tre mesi nei campi nemici da conquistare. La lettura dei dati relativi a quello che è stato finora il campionato dei rossazzurri racconta di una formazione dottor Jekyll e mister Hyde. Dopo 20 turni, in trasferta è al nono posto della graduatoria, in casa invece occupa il tredicesimo posto. Espugnate Picerno e Monterosi più quattro pareggi per un totale di 10 punti fuori casa. Differenza-reti tra casa e fuori è quasi identica: al Massimino 17 fatti e 15 subiti, lontano dal Cibali 15 fatti e 17 subiti. La  concretezza in trasferta rispetto alle gare interne è attestata anche dalla presenza in area avversaria: 174 tocchi di palla complessivi contro 171 ma il dato è in netto peggioramento negli ultimi due mesi. Infatti, la vittoria in trasferta manca da 62 giorni e il Catania si è visto che ha perso smalto. La squadra di Baldini è scivolata in classifica al tredicesimo posto (undicesimo con i 2 punti tolti) mostrando solo nel derby col Palermo di essere dominante e aggressiva. In casa il Catania in classifica ha raccolto meno di ben 12 squadre facendo meglio solo di compagini che, a parte la Turris, occupano i bassi fondi della graduatoria. Ma le ragioni? L’impressione, supportata dai fatti, è che la questione sia semplicemente strutturale, nel bene e nel male.

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PIU' E MENO - Il Catania non soffre di uno sdoppiamento della personalità. La squadra di Baldini ha dimostrato che le sue armi migliori sono gli spunti in progressione di Greco, ma soprattutto la vena realizzativa di Luca Moro. Il Catania quando viene attaccato non sa essere letale con le sue ripartenze perchè perde tanti palloni in uscita e anche le distanze sono ampie risultando lungo. Fatica invece quando deve ricavarsi spazi e corridoi in difesa schierate e munite come bunker. Pesa l'appannamento di Russotto e l’assenza per motivi personali di Ceccarelli, per caratteristiche fisiche e tecniche il migliore nel creare superiorità numerica saltando l’uomo anche in un metro quadrato. La regìa di Maldonado è troppo piatta e lo conferma un dato: è soltanto tredicesimo nella graduatoria di squadra dei passaggi-chiave a partita. Non ci sarebbe stato da stupirsi se il Catania a gennaio avesse provveduto ad assicurarsi un playmaker di ruolo per il salto di qualità se non avesse avuto il dramma finanziario.

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