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Il caso

Catania, le verità nascoste del signor M ma la maschera è di cera

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Il signor M ha lasciato Catania questa mattina. Il Tribunale sulla vicenda rogito potrebbe prendere nelle prossime ore una posizione netta

Redazione ITASportPress

La vicenda della vendita del ramo sportivo del Calcio Catania, si è trasformata in una vera commedia che sta facendo ridere tutta l’Italia. In verità c'è poco da scherzare su una vicenda di particolare interesse sociale che tiene in ansia tutta la Catania sportiva.

I DUBBI - Fiumi di parole di Benedetto Mancini nei giorni scorsi sotto lo studio del notaio Andrea Grasso, e poi una raffica di comunicati pubblicati ieri sulla pagina Facebook della Fc Catania 1946 per giustificare la mancata firma sul rogito. "Non ha versato neanche un euro"; "fideiussioni non ritenute valide"; "controlli antiriciclaggio in corso sul bonifico di 375 mila euro proveniente da banca straniera"; "presenze inopportune a Torre del Grifo" e via discorrendo. La piazza catanese si divide e non sa più a chi credere dopo aver preso atto delle parole di Mancini e di quello che riporta la stampa. Mancini ha cercato di fare chiarezza, ma nelle due note diffuse ieri, anziché far diradare la nebbia sulla vicenda Catania, ha confuso ancor di più le idee a tutti sul rogito. 

LE DUE NOTE -  “Abbiamo inoltrato oggi ai curatori fallimentari del Calcio Catania una comunicazione formale – ha assicurato Mancini – specificando che le problematiche emerse martedì scorso sono in via di risoluzione. Abbiamo confermato l’impegno professionale, organizzativo ed economico negli stessi termini in cui è stato garantito nelle sedi opportune. Con rispetto e fiducia, assicurando il sostegno richiesto nel corso dell’esercizio provvisorio, attenderemo la comunicazione della data fissata dalla curatela, che potrà effettuare le verifiche nei prossimi giorni, per il rogito”. In serata, poi, una seconda nota sui social. “Nel tardo pomeriggio di oggi – scrive Mancini – ho incontrato i curatori fallimentari del Calcio Catania, dando seguito alla comunicazione inviata in mattinata. Il dialogo, cordiale e proficuo, ha consentito alla curatela di acquisire gli ultimi elementi da trasmettere al Tribunale per consentire il completamento delle verifiche in corso e, conseguentemente, fissare la data per l’atto notarile che consentirà alla società FC Catania 1946 di acquisire il ramo calcistico d’azienda del Calcio Catania. Con questa breve nota, intendo semplicemente informare i tifosi e la stampa, confermando ulteriormente il mio totale impegno e la mia immutata fiducia nel buon esito dell’operazione”.

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VERITA' NASCOSTE - Allora facciamo chiarezza su tutto quello che è successo. Mancini ha versato i 125 mila euro della cauzione. Questo è certo. C'è chi sostiene che parte di questi soldi siano di alcuni soci della Sigi, ma è solo una ipotesi. Per stipulare l'atto, mancano i 375 mila euro che Mancini deve versare alla curatela per ottenere il ramo sportivo del Calcio Catania. Non è assolutamente vero che questa somma è stata bloccata per controlli in corso antiriciclaggio sul bonifico che invece non ci risulta sia mai stato fatto. La verità nascosta è che Mancini non ha versato un euro di questi 375 mila e i curatori si sono spazientiti tanto che volevano far calare il sipario già a metà settimana.

TANTI SALUTI - Mancini nel frattempo ha lasciato Catania dopo essere stato per alcuni giorni a Torre del Grifo con 4 collaboratori (e non 11). E' già a Roma e se e quando tornerà nel capoluogo etneo con i 375 mila euro per la stipula del rogito, nessuno è in grado di saperlo. Di certo suona strano che la somma non sia disponibile visto che l'imprenditore romano avrebbe dovuta averla già pronta a seguito dell'aumento del capitale sociale della sua Fc Catania 1946. Non è chiaro dunque se siano stati versati questi soldi nella sua società. Ma questa è un'altra verità nascosta. Cosa è successo nel frattempo? A far saltare il banco è stata la durissima presa di posizione della Figc che ha detto a Mancini che le fideiussioni per il debito sportivo e per quella fino al 30 giugno per i tesserati, devono essere a prima richiesta o di banca o di primaria compagnia assicurativa italiana (non bulgare) da presentare subito e non a giugno. Senza queste fideiussioni, il titolo sportivo del Catania resterà negli uffici di via Allegri a Roma, sede della Figc. Questa è un'altra verità nascosta.

TRIBUNALE - Confusione, dubbi e smarrimento dunque a Catania mentre i tifosi rossazzurri sono spazientiti e vivono in apnea. Molti attendevano un intervento del Tribunale etneo che è arrivato. Concesso qualche giorno a Mancini ma poi giù il sipario. 

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