A Catania lo ricordiano con piacere, lui, altrettanto, non ha certo dimenticato le emozioni e la passione dell'ambiente etneo. Parliamo di Michele Paolucci, ex attaccante rossazzurro, oggi all'FC Manitorba, formazione della Usl League Two nordamericana, dove veste i doppi panni di dirigente e calciatore.
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Catania, l’ex Paolucci: “Tornare? I grandi amori non si scordano…”
Il suo cuore, però, come anticipato, è ancora per il Catania e non lo nasconde affatto a La Sicilia: "Io tifo per il Catania e anche di recente, qui in Canada, ho risposto così a chi mi aveva domandato per quale squadra facessi il tifo in Italia".
Parole, quelle di Paolucci che poi proseguono: "Il mio rapporto con la piazza e i tifosi etnei? Ho avuto la fortuna di entrare visceralmente dentro la storia del Catania. Il legame con Catania è destinato a non finire mai".
Parlando dei recenti fatti di casa rossazzurra con l'arrivo della nuova proprietà: "Che idea mi son fatto? Avevo annusato lo scorso anno aria di disastro quando avevo visto e letto dell'avvicinamento di alcuni personaggi ridicoli attorno alla nostra squadra del cuore, ho capito che il destino era segnato. Ho appreso di questo nuovo gruppo (Pelligra ndr) che ha voglia e ambizione. A questi professionisti faccio un grande in bocca al lupo, spero e credo che questi dirigenti capaci possano garantire un futuro radioso al nostro Catania".
A livello personale poi: "Un ricordo del mio Catania e una partita che rigiocherei? Il ricordo più bello in realtà sono tanti. L'orgoglio di aver fatto parte della storia del Catania e che ogni domenica i tifosi erano un tutt'uno con la squadra. Rigiocherei il derby che in realtà non ho giocato per l'unica espulsione della mia carriera per somma di cartellini. Quello vinto 2-0. Avrei desiderato da pazzi giocare quella partita".
Ancora in chiave futura: "Se tornerei? Ho sempre detto che i grandi amori non si possono scordare, non nego che l'aspetto dirigenziale mi piace. Un domani vedremo [...], tra l'altro quest'anno farò il corso da direttore sportivo".
Sul possibile ritorno nel calcio che conta del Catania: "Ci vogliono pazienza, calma e progetti. L'esempio Palermo ha insegnato, in generale, che realtà come queste possono rinascere. [...] Si può risalire".
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