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Catania, Lucarelli: “Dispiace ricevere punti di penalizzazione dopo tanti sacrifici”

Il tecnico rossazzurro ha detto la sua anche sulla scelta di ritornare a giocare

Redazione ITASportPress

Cristiano Lucarelli, allenatore del Catania, ha parlato in esclusiva a Fanpage.it della situazione del calcio in Italia, tra stop forzato e possibilità di ripartenza.

Lucarelli parla dei problemi con la società e del ritardo nel pagamento degli stipendi "Eravamo consapevoli che avrebbero potuto esserci delle difficoltà ed eravamo un po' preparati a questa cosa.- spiega - Le due scadenze non sono state rispettate e ora in teoria potrebbero esserci anche dei punti di penalizzazione e la cosa mi dispiacerebbe perché sul campo abbiamo fatto tanti sacrifici e da gennaio anche buoni risultati".

Sulla riduzione degli stipendi ai giocatori Lucarelli si dice d'accordo, ma a determinate condizioni: "Sì, per la Serie A sono d'accordo, penso che qualcosa si debba fare. In Serie B e in C diventa più complicato perché gli stipendi sono veramente bassi. Un giocatore di Serie C guadagna 1300 euro al mese, nonostante faccia una vita praticamente uguale ai calciatori di Serie A, si allena tutti i giorni e impegni e obblighi sono gli stessi. [...] A certi livelli è giusto fare come ha fatto la Juventus e spalmare ciò che non viene pagato ora negli anni successivi, ma in B e in C è impensabile".

Sulla ripresa dei campionati, l'allenatore del Catania spiega "Condivido l'idea di Gravina, il calcio deve ricominciare da dove si è fermato, altrimenti avremmo a che fare con altri problemi per il nuovo campionato: ricorsi, controricorsi, ecc. [...] Si parla di tagliare le squadre perché non ce la fanno e poi si allargano i campionati. Io non sono a favore né di una cosa né dell'altra, però mi sembra strano che le stesse persone che fino ad un mese fa dicevano che ci sono troppe squadre, oggi parlano invece di fermare le retrocessioni e di mandare avanti solo le promozioni. Questa cosa mi sembra in controtendenza con quello che si è sentito dire fino ad oggi".

E sulla preoccupazione di tornare in campo dopo l'emergenza, ammette "Avrei la stessa preoccupazione che ho quando vado a fare la spesa o quando mi muovo per esigenza" anche se spiega "non possiamo pensare di stare immobili per mesi, perché oggi possiamo avere complicazioni per il virus ma se ognuno di noi non lavora e non produce, e mi riferisco a quei calciatori con uno stipendio normale, come facciamo? Bisogna fare una scelta: o si muore di fame o si rischia di morire per l'epidemia".

Lucarelli spiega infine che è impossibile fare previsioni su chi vincerà lo scudetto: "È impossibile dirlo, perché questo stop ha cambiato tutti i valori. Se prima potevi fare delle previsioni con un senso logico, oggi non le puoi più fare. Quando si riprenderà sarà tutto un punto interrogativo."

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