Non era difficile scoprire i segreti del Metodo M. Lo scorso 19 marzo avevamo intuito come si sarebbe presentato l’imprenditore Benedetto Mancini davanti al notaio Andrea Grasso all’atto della stipula del rogito per ricevere dal Tribunale il ramo d’azienda sportivo del Calcio Catania. Se la firma non è arrivata infatti il motivo è semplice: le garanzie.
Il caso
Catania, Mancini ecco “ndò sta er problema tecnico”
La stipula del rogito di Mancini è diventato un vero caso a Catania
Riportiamo cosa avevamo scritto il 19 marzo nell’articolo: “Catania, dov’è finito M? Le fideiussioni attendono. Gravina vigila tu”. Riportiamo brevemente uno stralcio di questo articolo: “Ribadiamo che il signor M deve subito presentarsi con una fideiussione a prima richiesta o di banca o di primaria compagnia assicurativa italiana (non di certo bulgare). Questo è il conto che bisogna pagare per poter fregiarsi di essere il nuovo proprietario del Catania”. Detta più semplicemente, la stipula del rogito non è stata fatta perchè le fideiussioni collegate all'attività in Bulgaria di Mancini, non vengono ritenute accettabili dalla Figc. Non c'è nessun motivo tecnico. E poi signor M, siamo certi che i bonifici per completare l'operazione siano stati effettuati come lei ha detto? Abbiamo dubbi in merito dopo aver avuto qualche indiscrezione.
STESSO COPIONE - Ma quello che Mancini ha detto ai cronisti all'uscita dal notaio, lo ha affermato 5 anni fa ai giornalisti di Latina. Basta guardare il video che abbiamo messo sopra. Mancini in quella occasione aveva la sciarpa nerazzurra al collo riscuotendo la fiducia del popolo pontino. A Catania i tifosi giustamente diffidenti non sono mai arrivati sotto la sede del notaio e non hanno mai messo la sciarpa rossazzurra al collo di Mancini. Al suo arrivo a Catania, per convincere gli scettici, il signor M dichiarò che: "Nel fallimento del Latina Calcio non è iscritto il mio nome". La sua faccia però c'è. Oggi lo scenario è cambiato, la musica no. Con accento romanesco, il copione è identico a quello di Latina.
IL PRESIDENTE IN PECTORE - Era il 16 marzo 2022 quando ci fu l'autoproclamazione da presidente del Catania. Il Tribunale etneo comunicò che ricevette una sola proposta (non telematica) e che avrebbe verificato ed adottato provvedimenti conseguenti. Nel frattempo il sig. Mancini decise di fare il presidente del Catania (senza portafoglio perchè non ha fatto il rogito dal notaio). La conferenza stampa, il piano industriale, la foto con il direttore sportivo del futuro, tale Giorgio Perinetti, il confronto con quello del presente, Maurizio Pellegrino, l'incontro ad Avellino con il mister del Catania, Francesco Baldini e l'ingresso nello spogliatoio del Catania. E per completare l'opera, ha preso posto a Torre del Grifo. A livello mediatico parla con tutti i cronisti, intona cori della curva del Catania e fa selfie. E' un presidente solo in pectore. Siamo al 30 marzo, e ancora oggi si susseguono le fumate nere perchè "c'è sta er problema tecnico". Proviamo noi a ricordare al signor M come funziona nel continente un'asta per la cessione del ramo d'azienda sportivo.
Fase uno: fissazione del prezzo
Fase due: pubblicazione bando
Fase tre: pagamento
Fase quattro: aggiudicazione e firma dal notaio. STOP.
Iter concluso in pochi giorni.
LA SPERANZA - Tutto questo accade in Italia per l'acquisizione all'asta dei club, ma non sta avvenendo a Catania nei tempi canonici. Intanto la squadra deve isolarsi. I giocatori però non hanno ricevuto lo stipendio (ma da Mancini hanno ricevuto il saluto istituzionale), se ne sono accorti i dipendenti che non sono stati assunti dalla nuova società Fc Catania 1946, e forse lo sanno anche i curatori. Purtroppo ci sarà sempre "er problema tecnico", quando non hai i tutti i "documenti" in mano. Meglio dunque continuare con i curatori, arrivare a fine stagione e sperare che con la salvezza matematica e con due mesi alla scadenza delle iscrizioni qualcuno con gli "sghei" (soldi) possa venire a Catania e far dimenticare “i tiri Mancini”.
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