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Serie C

Catania, Moro: “Venire qui poteva essere un rischio. Non voglio smettere di segnare”

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L'attaccante rossazzurro ha segnato finora 16 gol in campionato di cui 7 su rigore

Redazione ITASportPress

L'attaccante 20enne Luca Moro alla Gazzetta dello Sport ha ammesso di trovarsi molto bene a Catania. Il capocannoniere della Serie C con 16 reti ha detto a chi si ispira: "E' Lewandowski, da anni è il più forte al mondo. Centravanti totale, con tecnica e movimenti da imparare. Come mentalità il top è Ronaldo, in Italia invece mi piace Scamacca per la cattiveria che ci mette".

Come spiega questa sua stagione fantastica?

"Sto cercando di limare alcuni difetti, ho capito che per arrivare in alto bisogna curare i dettagli: dall’alimentazione agli allenamenti individuali".

Nelle giovanili si diceva di lei: “È forte, ma fa pochi gol”.

"Vero, adesso credo che la fame sia arrivata e non voglio più smettere di segnare".

Con il Catania ha realizzato 7 gol su rigore: si sente uno specialista dal dischetto?

"All’inizio sceglievo un lato e tiravo forte, ma non è il mio genere. Adesso la piazzo all’ultimo e... ma non svelo troppo".

Ha saltato tre partite: quella della prima giornata perché era ancora al Padova, poi due per l’U20. Se le avesse fatte...

"Chissà dove sarei ora, comunque punto a chiudere l’andata a 20 gol. La Nazionale è fantastica, quella maglia non la voglio lasciare più. A Padova eravamo in tanti e abbiamo scelto di andare in prestito per giocare di più".

Eppure il Catania convive con una situazione societaria molto problematica. Si è fidato?

"Poteva essere un rischio, ma a me interessa solo giocare e volevo mettermi in mostra. Comunque qui nonostante tutto si lavora bene e con il mister Baldini mi sono trovato subito: ha cambiato il mio modo di giocare".

In che modo?

"Prima andavo di più incontro ai compagni, lui invece mi fa attaccare la porta. Poi da ex difensore mi ha dato qualche dritta su come... liberarmi".

A Catania l’ha voluta il manager Maurizio Pellegrino, in prestito secco dal Padova che non ha concesso opzioni per il riscatto. A lei andava bene?

"Sì. Il Padova mi ha fatto rinnovare il contratto prima di partire perché ha fiducia in me".

La Spal avrebbe potuto riscattarla per 200mila euro, ma non ha potuto farlo per il cambio di proprietà di quei giorni. Ci è rimasto male?

"Un po’ sì, mi ero trovato benissimo, e con Colombo potevamo fare una bella coppia".

Essere sempre legato contrattualmente al Padova è anche una questione di cuore?

"Sono padovano, quando ho debuttato nel Padova è stata una vera emozione. Sento la fiducia, ho amici che vanno in curva: resterò sempre un suo tifoso".

Adesso il mercato ribolle: il Padova la valuta 2,5 milioni, il Monza s’è mosso per primo ma adesso ci sono altri club di A favoriti per acquistarla. Lo sa?

"Inutile pensarci ora: la testa resta al Catania. Sono valutazioni per il mio procuratore Riso".

Di sicuro non parte a gennaio perché non si possono fare due trasferimenti: le dispiace?

"Ma no, qui c’è un record da battere, quello di Spinesi che fece 23 gol ai tempi della A. Ho preso lo stesso numero di maglia senza saperlo: il 24, come i gol che devo fare per batterlo".

Ha scelto di vivere a Torre del Grifo, si distrae solo giocando a bowling con i compagni: strano per un ragazzo di 20 anni…

"Adesso mi sono fatto portare la macchina e qualche giro in centro lo facciamo...".

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