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Catania, nuovi deferimenti per le gare contro Brescia e Bologna

Redazione ITASportPress

Il provvedimento riguarda Pulvirenti, Delli Carri, Di Luzio e Arbotti (e la società rossazzurra per responsabilità diretta) in relazione alle gare esterne con Brescia e Bologna, entrambe nella stagione 2014-2015.

Il Procuratore Federale, esaminati gli atti di indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania sull'inchiesta "I treni del gol", ha deferito al Tribunale Federale Nazionale (Sezione Disciplinare) i tesserati Antonino Pulvirenti, Daniele Delli Carri (all'epoca dei fatti rispettivamente Presidente e Direttore Sportivo della società etnea), Piero Di Luzio (titolare di un contratto con la soc. Genoa Cricket Football Club) e Fernando Antonio Arbotti (agente di calciatori) e la società Calcio Catania Spa per responsabilità diretta e oggettiva in relazione a due gare del campionato di Serie B 2014/15: si tratta di Brescia-Catania disputata il 9 maggio 2015 e Bologna-Catania del 27 aprile 2015.

Per Brescia-Catania del 9 maggio 2015, la Procura - spiega la Figc - ravvisa da parte dei deferiti la "violazione di cui all'art. 1bis comma 1 del Codice di giustizia sportiva (Cgs), per avere ognuno nelle rispettive qualità, in concorso tra loro e con altri soggetti non tesserati e con altri soggetti allo stato non identificati o in corso di compiuto accertamento o nei cui confronti sono in corso ulteriori indagini penali, violato i doveri di lealtà probità e correttezza".

Per Bologna-Catania, disputata il 27 aprile 2015, viene invece rilevata la presunta violazione dell'art. 7, commi 1 e 5, del Cgs, "per avere, ognuno nelle rispettive qualità sopra indicate, in concorso tra loro e con altri soggetti non tesserati, tra quali M. F. e con altri soggetti allo stato non identificati o in corso di compiuto accertamento o nei cui confronti sono in corso ulteriori indagini penali, compiuto atti diretti ad alterare lo svolgimento della gara, offrendo o promettendo denaro o altra utilità o vantaggio ovvero compiendo altri atti fraudolenti volti al medesimo scopo e comunque contattando a tale fine calciatori del Bologna allo stato non identificati o in corso di compiuto accertamento o nei cui confronti sono in corso ulteriori indagini penali, al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione sportiva".