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Catania, nuovo investitore avvierà progetto su queste 8 basi solide

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Il decalogo per riportare il club etneo sui livelli del recente passato

Redazione ITASportPress

In attesa dell’investitore che dovrà rilanciare il nuovo Catania, le domande che in questo momento si pongono i tifosi rossazzurri sul futuro sono tante, ma per adesso c’è tanto fumo e poco arrosto.  E’ sfumata l’ipotesi di una pista nata dalle parti di Milano. Ci è stato detto da un rappresentante di spicco del gruppo che in questo momento investire a Catania rappresenta un rischio per diversi motivi: in primis la politica visto che è loro intenzione sviluppare tutta una serie di progetti per massimizzare gli investimenti.

CONTRO - Purtroppo il fatto che il sindaco della città sia sospeso dalle sue funzioni viene ritenuto un freno stante l’immobilità politico- amministrativa certificata anche dai ritardi per il restyling del Massimino. Altro freno è rappresentato da degrado e illegalità e le notizie riportate dai giornali locali e nazionali in questi giorni della crescita degli episodi di microcriminalità, con la richiesta di fare intervenire l’esercito rimbalzano da Sud a Nord d’Italia su internet e danno di Catania una pessima immagine in tutto il mondo. Tutto questo stato di degrado visto da chi non è un tifoso ma vuole solo investire, è visto come un ostacolo allo sviluppo del progetto. 

PRO - Ma Catania è anche una bella donna con tante risorse da offrire al fondo o al magnate e sono in molti in città a sperare che qualcuno si palesi prima o poi. Per riuscirci, è necessario che le istituzioni potenzino il brand con l’obiettivo di attirare gli investitori consentendo poi al fondo o al magnate di rientrare dal proprio investimento nel modo più naturale.

FIGURA RIFERIMENTO - Bisogna capire però che ormai le proprietà dei club sono sganciate dal territorio e la direzione tecnica anni Ottanta, vintage non esiste quasi più nel calcio. Nell’era dei fondi e delle proprietà straniere è importante potersi affidare a una figura di calcio che ben conosce il territorio e al quale consegnare le chiavi di tutto attraverso un vero incarico dirigenziale. Un esempio su tutti, il Milan con Maldini, l’Inter con Zanetti. Ma Catania ha ex calciatori di questo spessore che possano avere la gestione della direzione sportiva e fare da trait d’union con le istituzioni locali? Qualche dubbio l'abbiamo. 

PROGETTO - Di certo l’obiettivo che i tifosi chiederanno al nuovo proprietario è ambizioso: rifare grande il Catania come quello di 10 anni fa. Una grandezza diversa, moderna, in linea con le esigenze di un calcio profondamente mutato dove è quasi scomparsa la figura della gestione padronale. Lo ribadiamo da tempo: serve un progetto, idee chiare di pianificazione e di tempo. In attesa che il nuovo proprietario e il suo piano a scadenza medio-lungo venga a galla, bisogna chiedere una strategia assolutamente trasparente. Bisogna altresì ritrovare una costante competitività sportiva, indispensabile anche per garantire una crescita finanziaria che possa ridurre progressivamente il gap dai club di pari livello del Catania. La Serie D non è competizione episodica, e bisogna affrontarla nel modo giusto.

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LE OTTO BASI SOLIDE - Esiste un decalogo per riportare il club etneo sui livelli del recente passato che riteniamo debba poggiare su otto basi solide, oltre alla competitività sportiva e la trasparenza del bilancio. 

1. Stabilità

La gestione deve essere oculata. 

2. Competitività

I risultati sportivi sono imprescindibili. L’obiettivo è che il Catania torni rapidamente a essere protagonista anche nel calcio professionistico. I tifosi rossazzurri, chiedono una squadra che dovrà sempre iniziare ogni stagione con la potenzialità di competere. 

3. Tradizione

Il brand è uno dei grandi temi che sarà affrontato dal nuovo investitore. Il marchio Catania resta potenzialmente forte e per questo motivo il passato non verrà mai dimenticato, ma sarà sempre collegato al presente.  

4. Prontezza

La nuova società dovrà sapersi organizzare e strutturare rimanendo snella e pronta a intervenire.  

5. Continuità

Serve una figura di riferimento attuale. La crescita del Catania deve portare la sua firma.

6. Sviluppo

Lo stadio Massimino è un asset fondamentale che chiederà il nuovo investitore. L’amministrazione comunale dovrà correre veloce per guadagnare il tempo perso e per proiettarsi nel futuro. Lo stadio sarà il progetto più visibile, ma non certo l’unico.

7. Ricerca

Anche dal punto di vista tecnologico il Catania dovrà essere all’avanguardia. Torre del Grifo era considerato un fiore all’occhiello, per fa partire i successi sportivi ma oggi potrebbe essere superato non essendo al passo coi tempi dal punto di vista della sostenibilità energetica. 

8. Espansione e Visione 

Tacopina se avesse preso il Catania sarebbe andato alla conquista di spazi internazionali e adesso nei piani del nuovo investitore dovranno trovare spazio iniziative diverse per portare l'Elefante nelle varie zone del pianeta. Serviranno piani, ma anche progetti ad ampio respiro. Il lavoro della futura società dovrà essere a 360 gradi. Per tornare subito in A e ridurre il gap con altri club di pari livello di quello etneo serviranno lucidità di analisi e programmazione.

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