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Esclusiva

Catania, P. Marino a ISP: “Alla Spal dato fiducia a Moro. Avrei rinunciato alla matricola per…”

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L'ex allenatore di Catania e Spal ha parlato dell'attaccante Moro che si sta mettendo in mostra in maglia rossazzurra

Redazione ITASportPress

Riguardo all’attualità in orbita Catania, la redazione di ItaSportPress.it ha intervistato in esclusiva Pasquale Marino, tecnico del club siciliano tra il 2005 e il 2007, dopo avervi militato – da calciatore – tra il 1994 e il 1997.

Partiamo dalla strettissima attualità, con un Catania che ha vinto e convinto a Picerno…

“Sono siciliano e ovviamente tifo per tutti i club siculi. Spero che, tra mille difficoltà, il Catania possa dire la sua in questo campionato”.

Dire la sua con quali ambizioni?

“Le più alte possibili. Stiamo parlando del Catania, un club ricco di storicità nel calcio italiano”.

In queste situazioni come ci si fa a isolare in spogliatoio rispetto a quanto accade a livello societario?

“In queste situazioni, paradossalmente, viene fuori il gruppo. Se il collettivo è unito e si concentra solo e esclusivamente sul terreno di gioco può venir fuori una stagione memorabile”.

E qual è la formula corretta?

“Affidarsi il più possibile ai tifosi, che a Catania sono meravigliosi. Io sto notando che la piazza ha compreso il momento di difficoltà e si è stretta intorno alla squadra”.

La squadra dovrebbe rendere al top sul campo a quale pro, tuttavia? Dall’oggi al domani può cambiare tutto a livello societario…

“E’ vero, non è facile e sono il primo a rendermene conto. Però se sul campo collezioni buoni risultati potrebbero spuntare, chissà, anche nuovi investitori. Può succedere tutto. Sarebbe sbagliato dare il Catania per spacciato”.

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Con il senno di poi mantenere la matricola era così necessario?

“Forse era meglio ricominciare, come ha fatto il Palermo. Però c’è anche da dire se la società ha fatto questo tipo di valutazione aveva i suoi buoni motivi. Speriamo che la scelta possa ripagare in qualche modo”.

Decisivo a Picerno è stato il “suo” Moro…

“Ho sempre avuto molta fiducia in lui. E’ un attaccante moderno, duttile e molto intelligente. A Ferrara non ho mai avuto nessun dubbio nell’inserirlo in partita delicate, come quella di Cosenza”.

Ha ancora margini di miglioramento?

“Assolutamente sì, è giovanissimo. Però basta vederlo in settimana come si allena per capire che ha una carriera importante davanti. Gli auguro il meglio”.

Ha parlato di tifosi del Catania differenti rispetto a tante altre piazze in cui lei è stato: realisticamente quali motivi dovrebbero indurre un catanese a supportare squadra e club?

“Il calcio è fatto di cicli. Fino a vent’anni fa assistevamo a derby tutti quanti siciliani in Serie A con Catania, Messina e Palermo. Adesso è un’altra epoca. Bisogna tener duro e sperare di rivivere quei momenti. Non è facile, però da siciliano me lo auguro”.

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